appena finito di vederlo la prima parola che mi è vanuta in mente è stata: patetico.
sì, patetico.
un film talmente vero da risultare patetico.
riflette perfettamente la realtà dei fatti. purtroppo, aggiungerei.
un film che parla della vita di due "disabili".
aprirei un dibattito su questa insulsa parola. su questo insulso aggettivo. ma non penso sia il luogo adatto per parlare di ciò.
una cosa però voglio dirla. giusto per fare riflettere chi leggerà questa opinione.
la parola "disabile" sta a significare "non abile".
non abile a fare e a svolgere le normali azioni quotidiane: camminare, parlare, salire le scale e così via.
bè, per me tra le normali azioni quotidiane vi è pure saper utilizzare un computer. eppure mia sorella non sa neanche come si accende un computer. e nonostante ciò non viene definita una "disabile".
sono, quindi, i disabili ad essere tali o siamo noi e renderli tali?
per qunto riguarda il film voglio soffermarmi su un argomento in particolare. l'amore per i "disabili".
possono trovare cari amici, se fortunati. possono avere l'affetto della propria famiglia, se fortunati.
nel peggiore dei casi possono soltanto trovare compassione da parte delle persone che li circondano.
e l'amore? che se lo dimentichino! (se non in alcuni particolari casi che sono l'eccezioni che confermano la regola).
chi, donna o uomo che sia, in una società dove la bellezza esteriore ha un ruolo importantissimo, si potrebbe mai innamorare di un disabile?
il titolo dice tutto: dentro di me sto ballando. ma a chi importa se stai ballando "dentro"? ciò che sei dentro, nel profondo di te stesso, ha poca importanza. l'importante è che sai ballare in "superficie", su una superficie quale una pista da ballo.
invito la persone a vedere questo film e poi a riflettere prima di giudicare e sopratutto "catalogare"...
Trailer italiano (it) per Le otto montagne (2022), un film di Felix van Groeningen, Charlotte Vandermeersch con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi.