omaggio al west e at tutti coloro che dagli anni cinquanta non ne hanno persao un film. il mito figurato in uomo destinato a scomparire dalla scena ma che prima vuole rendere un ultimo tributo alla giustizia, invogliato da un giovanotto. non è certo un western alla seergio leone ( anche se è nato da una sua idea) però nemmeno come quei schifosi django e sartana ecc. lo si guarda con piacere e con un pò di nostalgia. bravo henry fonda, ma lo si sapeva già da tempo.
Anche il West è stato il luogo del mito. I miti però sono ingombranti. Hanno un peso a volte fatale, specialmente per i pistoleri che hanno una reputazione da difendere. Più un uomo è forte, maggiormente la sua anima è appetibile per coloro che vogliono vivere attraverso il mito.
Con il film "il mio nome è nessuno" si vuole dare sepoltura al mito e forse spazzare via il genere Western. Per la verità già molti anni prima, nel 1962 lo stesso Ford aveva iniziato a riscrivere in modo originale il mito. Faccio riferimento a "L'uomo che uccise Liberty Valence". E nello stesso anno, il 1962, anche un altro film rivisita con criticità i miti del western. E' "Sfida nell'alta Sierra" del giovane Peckinpah. Il genere western sta cambiando. Lo stesso Pechinpah ne scrive la fine nel 1969 con "il mucchio selvaggio".
Nel 1972, "Il mio nome è nessuno", epigono di Western all'italiana, decreta la fine del mito e del genere. L'idea sulla quale è basata la storia non è originalissima. I ricordi scolastici rammentano ad ognuno lo stratagemma di Ulisse per sfuggire alla furia del Ciclope. Così come l'astuto re di Itaca, Ternce Hill si espone soltanto quando vuole lui e poi torna a nascondersi dietro l'identità di nessuno.
Il mito appartiene agli uomini della vecchia guardia, a Jack Beauregard.
Il film non è all'altezza delle aspettative e si regge per l'autoironia e per la simpatia di Terence Hill.
Trailer italiano (it) per Succede anche nelle migliori famiglie (2024), un film di Alessandro Siani con Alessandro Siani, Cristiana Capotondi, Euridice Axen.