Subito dopo il successo di “Dawn of the dead” (titolo italiano Zombi), Romero e Argento scrissero la sceneggiatura del seguito. I due trovarono anche un grossa casa di produzione americana disposta a farsi carico degli alti costi di realizzazione, ma, prima che l’accordo fosse perfezionato, uscì nelle sale questo Zombi 2. Gli incassi della pellicola di Fulci furono notevoli (soprattutto in America), pressoché pari a quelli riscossi dal film di Romero. Fu così che la grossa casa cinematografica si tirò indietro, pensando che non fosse necessario spendere le grosse somme di denaro richieste da Romero e Argento, dato che il successo commerciale del film di Fulci era costato ai suoi produttori quattro lire. Sulla scorta di tali premesse, le aspettative che avevo appropinquandomi alla visione dello zombie – movie di Fulci erano molto elevate. Immane, però, è stata la delusione ad assistere ad un film da poco, che, con la straordinaria opera di Romero, non aveva nulla da spartire se non il titolo (evidente lo scopo promozionale) ed il tema dei morti viventi. In sostanza Zombi 2 è il rifacimento di quei filmetti sugli zombi haitiani degli anni ‘40 e ‘50, ove la trama latita dall’inizio alla fine e lo spettatore, più che provare paura, si scompiscia dalle risate per le (involontariamente) comiche interpretazioni degli attori e le insensate azioni dei personaggi. Da salvare soltanto il trucco degli zombi (realizzato ottimamente), la fotografia ed il main theme. Mi viene l’ulcera a pensare che a causa di questa cacata di film (cui do 5 solo per la simpatia che nutro nei confronti del compianto Fulci, ma che, in realtà, non meriterebbe più di 3), non trovò mai realizzazione la sceneggiatura scritta dai due più grandi registi horror della storia del cinema, all’apice della loro creatività artistica. Provate solo ad immaginare che capolavoro di zombie-movie sarebbe stato!
Certo non è un gran film, ma sicuramente meglio di quasi tutti i film di zombi italiani... splatteroso e divertente, la scena dello squalo è troppo grottesca! inspiegabile come fulci sia considerato spazzatura in italia e un maestro in francia e usa. cmq da vedere per gli appassionati del genere.
Il film rappresenta uno dei successi più riconosciuti dell’artigiano del cinema nostrano Lucio Fulci. E’ giusto ricordare come questo regista (scomparso) sia stato un’emblema nel cinema horror italiano e come molti registi d’oltreoceano (Tarantino) ammirino la sua filmografia e la sua arte negli effetti splatter prodotti attraverso budget incredibilmente bassi e impossibili. Questo Zombi 2 conferma la bravura di questo fantastico regista. Veniamo al film: anzitutto c’è da ricordare che in realtà la saga non esiste, essendo Zombi 1 l’alba dei morti viventi, e quindi il sequel è fittizio e infatti non si allaccia agli avvenimenti dell’episodio precedente che fa già parte ad una sua saga personale (di Romero: Notte, alba, giorno, crepuscolo). Il film tiene un gran senso del ritmo, svolgendosi in una storia a tinte molto forti, come una specie di western in versione horror con tanto di combattimenti all’ultimo brandello di carne umana. Il tutto ovviamente viene riportato attraverso una buona regia e con l’utilizzo di dosi massicce di splatter, sia come scorrimento di sangue (in effetti ne scorre a josa) sia come rappresentazione dei non morti, assolutamente impressionante e realistica (io credo che nessuno sia riuscito a rappresentarli a tale livello di mostruosità). La vicenda si muove bene, anche perché le riprese sono ben fatte e la sceneggiatura regge bene per tutta la durata del film. L’unica cosa che non va proprio sono gli attori (come al solito) che scadono (meno del solito però) nel ridicolo involontario e non accorgendosene continuano imperturbati nel loro abominio. Fortunatamente per loro (e anche per noi) dietro alla macchina da presa c’è Lucio Fulci, ed è lui stesso infatti che porta al film quella qualità degna di uno zombie-movie d’alto livello, che in verità gli spetta di diritto. Il successo ottenuto in america è stato strepitoso. Accantonando per un attimo i risvolti enigmatici della società evidenziati da Romero nella sue opere, Lucio ci regala questa stupenda prova di come si può fare un film partendo dal nulla, sia a livello di trama che a livello di rappresentazione visiva. Il film (ma soprattutto il regista) merita una considerazione in più visto il risultato e il confronto con altri film del genere che partono indubbiamente con altri investimenti. Lucio ci insegna che non servono i soldi per dare prova delle nostre migliori abilità. Molte volte il denaro risiede proprio nella nostra fantasia…..
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(7.5/10)
