ho dato 10 per alzare la media di questo film che nel vederlo sono rimasto molto affascinato dalla figura di blake che attraversa un periodo di depressione ha perso quelle che sono le sue certezze e si sente come un'anima persa che nn riesce a sentirsi libera e con la sua morte l'anima ritrova la strada e quindi la libertà. credo che sia questo il succo della storia e comunque anke al di fuori della trama il film è stato girato molto bene, è un pò lento ma gus ci ha abituati a questo bellissima la parte in cui michael pitt canta death to birth
Forse sono io che da questo film mi aspettavo di più, ma sia dal punto di vista tecnico che del coinvolgimento cinematografico, questo film mi ha lasciato profondamete deluso.
L'"opera d'arte" che si tenta di creare intordo al grante Kurt non ha mai piglio sullo spettatore e finisce per stufare prima della metà .
Poi il finale...Mha non vado avanti, non si sa mai che qualcuno sia incuriosito e voglia verlo.
Ho dato 3 solo perchè credo ancora che Gus Van Saint possa ridarci opere come "Belli e dannati", "Da morire" e il grandioso "Elephnat".
Da un film basato sugli ultimi giorni di Kurt Cobain mi sarei aspettato tutta un’altra cosa. In effetti la scelta del regista Gus Van Sant è stata chiara, cioè quella di fare un film incentrato non tanto sul gruppo dei Nirvana o sul cantante, ma solo su Kurt Cobain, l’uomo. Qui la musica non centra. Tutto il film ruota attorno al protagonista che in preda a serie difficoltà psicologiche, si trascina nei suoi ultimi giorni di vita quasi come uno zombi. I dialoghi sono praticamente inesistenti e in certi casi è la telecamera a dare un po’ di movimento al film. Il risultato credo che nel complesso sia appena sufficiente.
E' proprio vero! Vedere un film aspettandosi qualcosa toglie molta magia e rende più difficile gustarselo. Forse mi aspettavo che questo film rivelasse qualcosa in più sui Last Days di Cobain. Non è così o forse rivela ciò che non ci si apsettava. Minimalista nelle musiche, privo di dialoghi, privo di eventi. Mi aspettavo un film alla Elephant, ma sicuramente lo aspettavo più eloquente. Ma forse è proprio questo il miglior modo per trattare un tema così delicato come quello del suicidio. Il film mostra una star, tornata ad essere uomo, vinto dalla depressione. Come potrebbero essere i nostri ultimi giorni in una situazione tale? Avete mai avuto delle giornate in cui vi siete sentiti inutili, depressi e non avete fatto proprio nulla? Ecco forse è proprio questo il modo per affrontare questo film.....certo non è un film facile nè che scorre via liscio come un bicchiere d'acqua, chi non lo sopporta può fare a meno di vederlo ancora e può dimenticarsene. Però resta il fatto che probabilmente gli ultimi giorni di Cobain sono stati molto simili a questi. Strazianti e vuoti.
Un film senza capo nè coda,irritante.
Ho letto in una recensione che solo che conosce la storia di Cobain può capire il film,ma non è assolutamente vero,nessuno può capire un film di questo genere!Negli anni a venire sono stato un notevole ascoltatore dei Nirvana e mi sono documentato sulla vita di Cobain,e questa storia è tutto parto della fantasia malata del regista Van Sant.
Un film senza nessuno spunto,che sfiora il film muto,dalla trama confusa e inespricabile,una grandissima baggianata,con attori inespressivi e piatti...
Irresistibilmente noioso