Lanciarsi nella frizzante avventura di porsi davanti allo schermo e farsi travolgere da questo film dovrebbe essere un esperienza obbligatoria punibile nella sua omissione.Qualsiasi cosa ti abbiano detto su questo film,o qualsiasi idea tu ti sia fatto nei confronti di questo film vengono sovvertite,invertite,capovolte troppe volte per riuscire a comprenderne il vero senso,ma non puoi passarci attraverso e far finta di nulla,non renderti conto che questo film dalla patina tragi-comica è riuscito a farti guardare dentro e vergognarti dell'esserti denudato inconsciamente.Un momento prima ti ritrovi piegato in quattro dalle risate,quello dopo ti senti spaesato.Niente di questo film sembra avere un senso logico ma il suo senso logico è proprio questo:nessuno di noi si può sentire in grado di conoscersi veramente e non comprende niente di se.Ci sono casi in cui la vita ti fa scoprire di non aver mai vissuto la tua vita ma quella di un'altra persona che quasi ti ha posseduto e che poi tu repentinamente sputi fuori ai confini della tua esistenza sperando che questa non torni più indietro.Il senso del film è stato impacchettato talmente bene da farti capire certe cose e non scuoterti brutalmente ma quasi rasserenarti.Ottima la scelta degli attori che per una volta interpretano dei personaggi che a prima vista sembrerebbero non calzare loro affatto ma che in qualche maniera hanno permesso loro di mettere in mostra le proprie doti(nel caso Cameron Diaz non più solo quelle fisiche,di cui pare dimenticarsi completamente,ma professionali).Eccezionale è il lato critico che vede al banco degli imputati la società odierna e il mero voyerismo estremamente attuale in un momento come questo in cui tutti,colpa dei reality show, vivono spiando la vita degli altri con occhi onniscenti decidendone in tanti casi il destino seduti comodamente sulla poltrona di casa.Tutti noi come nel film viviamo di esistenze altrui,come nel film paghiamo per viverle,come nel film non possiamo farne a meno ma john malkovich veniva posseduto,per lo meno all'inizio e comunque senza mai volerlo,senza esserne cosciente.Allora chi è peggio?Chi paga per soppravvivere passivamente o chi mette la propria vita nelle mani di milioni dipersone solo per il dio denaro? Ma.........
La base per un bel film c'è ma in fin dei conti quel che abbiamo non è poi chissà quale capolavoro.
Nonostante l'ottima idea il film si perde e fà scelte discutibili. Bella cmq la scena in cui John entra dentro la testa di.. John.
Bella anche la scena finale.
Commedia originale e surreale,ma non solo,molto di più direi...uno specchio sociale e quantomai attuale,oddio ho fatto ancora la rima,scusate e puramente casuale,continuo a farla,bhè..Scherzi a parte è anche un film d'attualità oltre che sociologico,ma soprattutto un film d'intelletto,e questo appellativo lo rivolgo al tipo di spettatore che secondo me apprezzerebbe questo genere di film,soprattutto perchè ha una natura realizzativa veramente Bizzarra.Credo e penso che forse il film possa obbiettivamente e soggettivamente non piacere appunto per il modo realizzativo,(io non sono di quest'opinione)ma di certo il buon senso non mi può far negare l'evidenza dell'imenso spessore che ha il film.Proprio sul suo significato vorrei soffermarmi giusto un attimo perchè realmente dall'intera proiezione anche astrale e concentrata a mio avviso una gran fetta di società che ci circonda,aimè!
Oltre ad esser un film veramente unico(questo è il miglior termine),è un film che io reputò geniale per il modo in cui si "muovono" e vengono descritti i personaggi e gli eventi,e da ciò ne scaturisce di riflesso(e qui sta il bello)ciò che secondo me vuol comunicarci il film ovvero: che in esso e racchiuso veramente tanto dell'uomo in sè,anche di chi non sospetta di se stesso.Un viaggio introspettivo e
Riflessivo,Strano,"Magico",Eclettico,Ironico,Claustrofobico,questo e altro è Essere John Malkovich.
Ottimi i due John,e strepitosa chiave realizzativa.
Questo film geniale riesce a mostrare con sorprendente capacità quanto l'uomo moderno sia costretto a fare i conti con la propria identità e con la sua relativa accettazione: i protagonisti collaterali al "corpo" John malkovich sono rinchiusi (la scena della gabbia e lo scimpanzè é esemplificativa in questo senso) dentro una identità che per un motivo o per l'altro finisce con impattare contro i propri complessi di personalità e cercano disperatamente una via di uscita. Schwarz ad esempio vuole infrangere inconsciamente il legame affettivo che lo lega alla moglie e vede nella collega l'approdo ideale per una nuova storia, mentre la stessa Maxine è alla ricerca di una identità sessuale diversa, che dia sfogo alle sue tendenze dominatrici ma che allo stesso tempo mascheri la sua fragilità nascosta: non arriverà mai a conoscersi veramente, a trovare pienamente se stessa, persa in un continua ridefinizione del proprio ego, come è dimostrato una volta per tutte dal finale del film. I molteplici lati del carattere dei vari personaggi vengono lentamente a galla, mentre il dissidio interiore che essi vivono finisce col lacerare i rapporti interpersonali e le loro stesse certezze esistenziali. La vicenda principale corre parallelamente a quelle secondarie: la lenta presa di consapevolezza di Malkovich della perdita di possesso del proprio ego e l'ineluttabile avanzata del tempo e del destino che incombe cupamente sulla vita umana fino a renderla ancora più insensata e precaria (stimolando nel gruppo di anziani ancora di più il desiderio di sfuggirvi, senza naturalmente riuscire). La fama, il successo, l'"immortalità" terrena sono le vie che i personaggi inseguono e nelle quali credono di trovare un efficace rimedio per sfuggire alla inadeguatezza profonda che sentono entro di sè: il tutto perseguito con la massima decisione e cinismo, mettendo da parte ogni sentimento e dimenticandosi ancora una volta di fare i conti realmente con se stessi e con la provvisorietà della condizione umana: burattini manovrati dalle corde del destino che essi stessi avevano cercato di dominare e orientare a proprio vantaggio raggirando le regole del gioco. Il finale è crudo e disorientante: Craig sarà veramente divenuto se stesso oppure è ancora incatenato alle trame di un burattinaio che lo manovra impedendogli di essere persona a sé ? vive oppure è vissuto ? Film capolavoro, fotografia volutamente cupa e triste, a voi di capire il perché guardandolo.
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(7/10)
