Un film noiosissimo, senza pathos che non fa assolutamente paura. E' incredibile che in questo sequel venga meno l'elemento centrale del primo film: la cassetta. E' un film senza idee, una brutta copia dell'esorcista è sopratutto, una continua noia che sovrascrive la paura del primo. Una ripetizione insensata senza alcuno stimolo pauroso, oserei definirlo un fiasco.
Io ho trovato più carino questo film che l'altro e mi ha fatto anche molta + paura... non so, però c'è qualcosa di strano...
voto attori:9
voto scenografia:7.5
voto trama:8.5
voto sviluppo del film:8
voto totale:8.2
a tutti sto film non è piaciuto invece a me si..non certo come l'uno però carino....certi punti fanno davvero paura, e c'è il mis anche di tenzione..
davvero bravi gli attori ,bravo quel bambino anche che certe volte mette i brividi..questo film merita un bel 7 + ..piacevole ,sinceramente lo consiglio a chi si vuole vedere un bel film horror non esagerato ma bello. Poi non fidatevi dell'altra gente che lo sottovaluta..bu.
Il sequel di un remake che è il remake di un sequel. Giappone-Usa andata e ritorno. L'orrore dagli occhi a mandorla si occidentalizza: e se nel primo film il colpo era riuscito, nel secondo comiciano a vedersi le rughe. Non quelle di Naomi Watts (chi vi scrive ne è innamorato dai tempi di 'Mulholland Drive', quindi poco attendibile in merito), ma le rughe di una storia che, come qualche faccia del film, comincia ad incresparsi. Non è più un film d'atmosfere. Cronometro alla mano, puoi star certo che ogni cinque minuti accadrà qualcosa di spaventevole, e questo è già un chiaro limite per un horror, poichè viene a mancare il fattore sorpresa. E la trama è troppo incentrata sul figlio visionario della Watts, a volte in maniera tediosa, che non è in grado di reggerne sulle piccole spalle tutto il peso. La famigerata cassetta col video angosciante (duplicata un'altra volta da non si capisce bene chi) è qui solo un pretesto per far stancamente ripartire la storia. Cosa salvare? La Watts e qualche effetto visivo. Cosa aspettarsi? Il terzo capitolo, tra un paio d'anni. Deludente.
Il sequel di un remake che è il remake di un sequel. Giappone-Usa andata e ritorno. L'orrore dagli occhi a mandorla si occidentalizza: e se nel primo film il colpo era riuscito, nel secondo comiciano a vedersi le rughe. Non quelle di Naomi Watts (chi vi scrive ne è innamorato dai tempi di 'Mulholland Drive', quindi poco attendibile in merito), ma le rughe di una storia che, come qualche faccia del film, comincia ad incresparsi. Non è più un film d'atmosfere. Cronometro alla mano, puoi star certo che ogni cinque minuti accadrà qualcosa di spaventevole, e questo è già un chiaro limite per un horror, poichè viene a mancare il fattore sorpresa. E la trama è troppo incentrata sul figlio visionario della Watts, a volte in maniera tediosa, che non è in grado di reggerne sulle piccole spalle tutto il peso. La famigerata cassetta col video angosciante (duplicata un'altra volta da non si capisce bene chi) è qui solo un pretesto per far stancamente ripartire la storia. La regia ha parecchi cedimenti (un'occhiata in più ai fotogrammi, in sala di montaggio, avrebbe rilevato non poche imperfezioni), e lo script fa acqua da tutte le parti (non è credibile su tutta la linea). Cosa salvare? La Watts e qualche effetto visivo. Cosa aspettarsi? Il terzo capitolo, tra un paio d'anni. Risultato molto deludente.