Sono appena tornata a casa dopo aver visto il film, e ancora non riesco a smettere di piangere, ma non credo che serva a qualcosa. Per chi ha voglia di andare al cinema e sentire tutto il peso e la vergogna di essere occidentali, questo è il film giusto. Non so che cosa sia a fare più male, se questo senso di inutilità (altro che superiorità!)di tutte le nostre belle idee di solidarietà e fratellanza, oppure il sentirsi ogni volta sul punto di morire. Nei film americani c'è sempre la sicurezza che il protagonista si salvi e che il bene alla fine trionferà : qui invece si ha costantemente la sensazione di essere irrimediabilmente perduti, non ci sono santi che tengano. Sono più d'uno i punti rivelatori del film (tranquilli, non vi svelo niente, si sa già chi è l'assassino fin dall'inizio!) : il cameraman che è riuscito a filmare scene di masssacro evidenti, ma con la consapevolezza che la gente che le vedrà dirà "Oh, tremendo!" e poi continuerà a cenare; il dibattito bizantino per stabilire se si tratti di "genocidio" o "atti di genocidio", mentre già centinaia di migliaia di persone sono state uccise; il direttore della Sabena che telefona alla Francia, fornitrice di armi agli hutu, e riesce a intervenire direttamente nel massacro, ma è spiacente di non poter fare di più, dato che il Rwanda non farà guadagnare un solo voto ai presidenti dei singoli stati europei.
E' consentito bestemmiare in questo spazio? Avrei preferito che fossero venuti gli americani a portare la democrazia,con i loro democraticissimi mezzi, e con quel savoir faire tutto democratico, piuttosto che sapere che centinaia di migliaia di persone venivano trucidate mentre stavo cenando, e dopo che erano morte, continuavano ad essere uccise ancora e ancora, dall'indifferenza.
Ma perchè?
Perchè non esiste una "Legge" che obbliga gli stati a proiettare certi film nelle scuole come materia scolastica?
Non mi voglio avventurare in una sterile discussione su quali film vedere. Non mi "perdo" in un dibattito (tutto italiano) su film di destra di centro o di sinistra (tanto lo so che questa sarebbe la critica, considerato il livello di chi, in ultima analisi, deve decidere quali film fare vedere.)
Non m'interessa questa discussione. Film come "Hotel Rwanda, pero', devono essere visti.
Devono essere visti per tutti coloro che non hanno memoria e per tutti coloro che la memoria la devono "insegnare".
E devono essere visti da chi ha 20 anni o meno e non conosce la storia del suo passato prossimo perchè non gli viene insegnata.
In questa mia riflessione non c'è nulla di "pedagogico", ma solo buon senso.
Una tragedia come quella che ha sconvolto il Rwanda non puo' passare sotto silenzio. Ben ha fatto il film ha non fornire troppe immagini "forti" (e poteva farlo). Quello è stato un genocidio a colpi di machete, dove il vicino di casa uccideva il suo migliore amico, dove i bambini venivano uccisi per non far crescere una nuova generazione.
No. Il film ha scelto un'altra strada, quella di una storia, raccontata e vissuta, dove quello che si "vede", è la paura. Il terrore, lo smarrimento e la rabbia.
Un pezzo di storia che rischia di essere dimenticato, come la Bosnia, come la Cecenia, come altre zone del mondo dove si sono massacrate e si continuano a massacrare persone.
Si potrebbe continuare a parlare di questo, ma non bastano queste 3000 parole, ne chi scrive ha competenze ne conoscenze per farlo.
Rimane questo film bello e terribile, come "No Man's Land" come "Schndler's List", come altri (ognuno metta i suoi).
Bellissimo.
Una boccata d'aria fresca tra tanti film inutili.
Da vedere e rivedere per aprire gli occhi su una tragedia ormai dimenticata.
Grandissime le interpretazioni di Don Cheadle e Nick Nolte.
Guardando questo film ripenso sempre alle torri gemelle... quel giorno di settembre morirono circa 2000 persone (la maggior parte non americani), e molte migliaia moriranno per le guerre scatenate dagli stati uniti per fare "giustizia". in quel lontano mese di luglio in rwanda ne morirono 1.000.000 in 100 giorni. nessuna di quelle vittime ha avuto "giustizia", o almeno un meritato ricordo, fino all'uscita di questo film. spero che nessuno mi fraintenda o mi faccia passare per antipatriotta ed antiamericano, ma qualcuno mi spieghi come si fa a dare più risalto sui media ad 1 militare americano o italiano morto in iraq (per giunta facendoli passare come eroi, vedi quattrocchi) piuttosto che ad 1.000.000 (!!!!) di civili (!!!!) massacrati. e poi dici che uno è antiamericano... a questo punto mi chiedo: e se ciò che è accaduto in rwanda fosse accaduto in italia? io sono uno di quelli che crede che anche se le torri gemelle fossero state vuote quell'11 settembre, la storia sarebbe andata nello stesso modo. vedere un'aereo che si schianta contro un grattacielo è una ghiottoneria per gli sciacalli della tv. ma una semplice carneficina a colpi di machete...cosa volete che sia...oggi viviamo in questa situazione di instabilità per due torri (e non per duemila persone morte) crollate...e quando su un civile iracheno precipita dal cielo una bomba o un missile con su scritto "questo è per l'11 settembre", a me verrebbe da dire: se mi avvisavate vi facevo un bonifico per ricostruirle quelle c...o di torri. fra un paio di anni non ricorderemo più perchè c'è stata la guerra in iraq (mentre grandi industriali si nutriranno di petrolio insanguinato), come fino all'uscita di questo film pensavamo che l'onu fosse una forza di pace. ricordate che l'onu è finanziato dai singoli stati membri, ed il peso politico di ogni paese membro all'interno del consiglio di sicurezza è proporzionale ai soldi stanziati...ergo...nel mondo non si muove foglia che l'america non voglia. l'onu è solo una forza multinazionale di ladri, assoldata per proteggere gli interessi di noi occidentali. concordo con la ragazza che ha messo in risalto la scena della signora bianca con il cane in braccio nel pulmann quando l'onu se ne va. questo è oggi il valore di una vita umana...che schifo. scusate per questi pensieri sconnessi, ma penso che il film abbia come fine proprio questo: il far emergere nella gente che lo guarda un profondo senso di disgusto verso noi stessi e soprattutto una serie di pensieri sconnessi di rabbia, dolore e frustrazione
Senza parole. Certo, sapevo qualcosa della guerra civile in Ruanda, ne avevo sentito parlare e più volte mi ero proposta d 'informarmi a riguardo ma, per un motivo o per l'altro, ho sempre finito col rimandare. Pensavo fosse già tanto sapere che si era trattato di un genocidio: i particolari potevano attendere!
Mi sbagliavo.
Una cosa è "sapere vagamente di un'avvenuta strage", tutt'altro è trovarsi a guardare una pellicola che ti mostra quel che realmente è accaduto, in tutta la sua atrocità.
Vedi l' orrore con gli occhi dei protagonisti, vivi la paura coi loro cuori e ti accorgi che quello che è stato non è solo un trafiletto d'angolo sulla pagina di un giornale, che a morire non sono stati dei numeri ma delle person persone.
Una storia che ti apre gli occhi sul mondo, ricordandoti che sono troppe le stragi dimenticate. Un film che che ti fa venir voglia di scoprirle e raccontarle. E' gia qualcosa.
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(9.5/10)
