Beh film che può o non può piacere...certo che cmq è una trama abbastanza delicata....a me,nonostante è cmq un film che scorre molto ma molto lentamente, mi è piaciuto..ma è un film che non lo consiglierei a tutti.
non è un film malvagio c'è in giro di molto molto peggio anche se è un po' lento e molto riflessivo (cosa che non è così miserabile..). A volte è meglio un film che ti fa riflettere di uno d'azione che ti tiene incollato alla poltrona ma che il giorno dopo non ti lascia niente... e io domani capirò il vero valore di questo film
Inqualificabile. Incredibile delusione questo "The Woodsman" annunciato come un film degno di essere accostato al divino "Mystic River". Infatti, il film è lasciato a metà, privo di grosse emozioni e risvolti, in attesa di un finale che non c'è. Prima di quanto noi possiamo pensare, prima che noi possiamo immaginare cosa possa succedere nel proseguio della vicenda... il film finisce. Lasciando gli spettatori di sasso (per non dire di M.....). A pensare che fino ad allora, lo spendido Kevin Bacon (grande attore come sempre, da Sleppers a Mystic River) aveva colpito e creato qualche sussulto, bensì nello scorrere molto lento della storia. Probabilmente proprio questa narrazione lenta, che è caratteristica dei film drammatici che trattano temi forti e psicologia umana come questo, è quella che non può permettere la durata eccessivamente corta della pellicola, che qui è solamente di un'ora e 20 minuti. Un film a metà, che lascia molta amarezza e delusione nello spettatore. Davvero peccato.
Non lo metto tra i film che consiglio di vedere, affronta un tema difficile e lo fa cercando di attirare l'interesse dello spettatore; spesso ci riesce grazie anche all'ottima interpretazione di Bacon, ma altre volte, come si dice, si perde via in dialoghi troppo lenti e macchinosi. Ha comunque il merito di far riflettere e lasciar dare un'opinione
Chi sono i veri mostri? Sono coloro che come Walter hanno commesso un fatto grave, gravissimo, che ci turba in magna misura; o lo sono di più forse coloro che per la miglior salute del proprio tornaconto provocano con dolo diretto la peggior salute della collettività (un esempio su tutti: le multinazionali di tabacco dei romanzi di Grisham per intenderci e per tacer di casa nostra); coloro che per faide mafiose sciolgono nell'acido un bambino? Non concordo con chi ragionando con lo stomaco anzichè con tutto se' stesso (stomaco compreso, sì.. ma non solo!)ci va liscio con l'etichetta di "mostro". Per me conta l'intenzione. E conta tanto. E dell'intenzione, la qualità. Questo film non ci rende simpatici i pedofili, però ci mostra come una persona così se trova sponde salde può correggersi. Magari non guarire - ammesso che di malattia si parli (e lo trovo riduttivo, sia chiaro): ma - ed è fondamentale -può comprendersi. Il film non vuole fare un'apologia della pedofilia e nemmeno a me passa per l'anticamera del cervello di farla. Tuttavia ci svela come la coscienza della colpa vada al di là di una mera attribuzione di responsabilità. Hugo ne 'I miserabili' scriveva che "Scarcerazione non è liberazione. Si esce dalla galera, ma non dalla condanna". Jean Valjean subì anche da libero una continua esecuzione della condanna da un tribunale esterno. Walter non solo subisce quella, ma nutre anche anche la sentenza del tribunale che porta lui stesso con se'; che è la più dura, la più inappellabile. E per la quale la pena comminata si traduce nel terrore di mancare per sempre la propria redenzione. A volte queste persone si rendono meglio conto di noi e di chi li ha legittimamente giudicati di cosa hanno fatto; sanno che la loro volontà quando vi ha aderito non lo ha fatto del tutto liberamente. Ne vengono lacerati. Lo prova come si possa trovare la forza di spaccare il muso a chi insidia altri bambini. Questo è messo in piena luce dalla pellicola di cui si parla. Bisogna lasciarli a piede libero? Non sto dicendo questo. Ma nemmeno credo che gettar via la chiave sia la soluzione. Forse chi s'è risentito per questo film sicuramente provocatorio, quanto ho detto lo ha avvertito, ma non ha completato la propria discesa agli inferi: altri meriterebbero il carcere a vita. Altri ben reali e psicologicamente integri, non solo narrativi e incapaci come il nostro.
Walter è Kevin Bacon: io non credo che questo attore abbia mai dato prima d'ora una simile prova di bravura. Direi che è il suo miglior risultato di sempre.
La trama della vicenda io l'ho trovata tesa quel tanto da non rendere verboso un copione tutto strutturato sull'introspezione del personaggio.
Per tutto quanto ho detto e per la sua stessa sostanza a me questo film è piaciuto. Molto. Tanto da meritarsi un pacifico 10.
Ma, naturalmente, le mie sono solo le opinabili opinioni di un dilettante frequentatore di cineforum.