film spiazzante, dove l'intuizione dello spettatore risulta amabilmente sbagliata.
La sicurezza di Dan, così capace di avere ciò che vuole grazie alla sua bellezza e al suo fare deciso e distaccato, così incapace di capire ciò che vuole. Sicurezza che gli fa perdere l'attimo giusto, e che gli fa scoprire di aver vissuto quattro anni con una persona che, in realtà, non conosce affatto.
l'emancipazione di Anna, "donna" che sa quello che vuole, che pare non abbia bisogno di un uomo, che prova il brivido della passione ma che poi si sente al sicuro solo quando è abbracciata dalla dolcezza, dolcezza che può arrivare da chiunque.
l'insicurezza di Larry, che si trasforma in pura vendetta nei confronti di un infantile Dan, rubandogli le donne che “ama”, usandole dal punto di vista fisico e psicologico a suo piacimento, riuscendo magistralmente nel suo intento.
ed infine la dipendenza di Alice da qualcuno che si prenda cura di lei, di una ragazza che non ha uno scopo da raggiungere, che si accontenta della vita così come viene, che fa quello che le va di fare, di una ragazza caratterialmente più forte dei tre adulti con i quali ha a che fare.
Vedere come le sicurezze di Dan e Anna si trasformano in incapacità di gestire da soli la propria stessa vita, e di come gli insicuri ed abbandonati Larry e Alice sono così intraprendenti da ribaltare ogni situazione spiacevole in stimolo e slancio per raggiungere i propri obbiettivi fa apprezzare nel profondo tutto il film.
L'imprevedibilità dei personaggi è il punto cardine di questo film. Dove non solo traspare la facilità con la quale una persona riesce ad illudersi di essere felice, ma traspare anche la solitudine e l'egoismo che la ricerca di questa felicità porta, e di come tutti questi sentimenti mettono decisamente i piedi in testa a persone che hanno inconsciamente paura di amare e fidarsi, totalmente, di chi hanno costantemente al loro fianco.
Una colonna sonora meravigliosa, che aggancia dal primo istante lo spettatore al film stesso, che lo fa sentire quasi parte della storia.
Un cast di qualità sicuramente, ma la riuscita di questo film è data dai personaggi, non dagli attori. Personaggi che sono costruiti su misura, che non sono burattini piazzati in un prevedibile film dove lo spettatore viene messo al sicuro dalle sue certezze che, minuto dopo minuto, vengono confermate dalla banalità della storia.
Dai primi minuti del film si capisce che le vicende che si svolgeranno sono basate solo su tradimenti e sfrenate voglie sessuali...peggio di Beautiful.Comunque il film seppur vuole rispecchiare quello che è la realta delle nuove relazioni metropolitane non mi è piaciuto affatto, anche perchè le storie raccontate sono prevedibili, ripetitive e scontate.Gli attori sono stati tutti bravissimi e forse sono l'unica cosa che salva tale pellicola.
Closer è tratto da un testo teatrale. E si vede. L'azione è lentissima, gli eventi (pur importanti) non ci vengono mostrati, ma solo fatti intuire. Ma questo è cinema e non (con tutto il rispetto) teatro. Non c'è sesso esplicito, ma tante parolacce (pornografia oratoria, la chiama qualcuno), spiattellate in faccia allo spettatore senza eleganza e, forse, anche senza motivo. La storia è inverosimile, al limite del ridicolo. Gli attori, quelli sì, sono bravi, ma messi al servizio di qualcosa di cui avremmo benissimo potuto fare a meno. Grande cinema? Direi proprio di no.
l'ho iniziato senza sapere si cosa trattasse e mi ha subito incuriosito. Non certo per la novità del tema, l'amore,ma per come è affrontato.
Nulla di elaborato o patinato ma semplicemente reale, della quotidianità spicciola di noi comuni mortali.
Certo i dialoghi sono a tratti troppo scurrili o cmq sempre sopra le righe, ma chi non ha mai alzato i toni quando si sentiva deluso, tradito o abbandonato?
Gli attori sono tutti e 4 eccezionali ognuno con i suoi eccessi e le sue insicurezze.
si merita un 8 pieno ma gli do 10 perchè merita un media + alta non fosse altro che per l'originalità.
Un film estroso, pour epater les bourgeois...
che esplora le profondità dell'animo umano. Certo, non dell'animo umano in assoluto, ma di una generazione particolarmente disinibita ed esistenzialista, senza idealismi anche a causa dei tempi. I dialoghi sono rapidi, sferzanti, brillanti; la regia bellissima. L'ho visto non recentemente, dunque non posso soffermarmi su particolari che non rammento. Ma vi assicuro che, se guardato senza moralismi, rappresenta un'opera che dà a pensare, che fotografa bene gli intrecci sessuali, sentimentali, morbosi delle relazioni di quattro giovani metropolitani di oggi. Con un tocco di dandysmo e sensazionalismo che non guastano.
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(6.5/10)
