Questo è il capolavoro degli anni 90,un film sulla coppia in crisi che,non riuscendo più a raggiungere l'orgasmo,prova a immergersi nella tecnologia cercando alla fine di morire godendo.Senza riuscirci.
Penso che tutti abbiano ormai capito che crash sia un grande film, ma il fatto curioso è che se ci fate caso la colonna sonora, mi riferisco a quella che si sente nella scena quando l' iraniano trova il suo negozio demolito, ma anche in molte altre scene, è identica a quella di un famoso gioco strategico per PC Rome total war, una musica che partiva quando perdevi le battaglie. Bhè per un film candiato agli oscar, ritengo sia impropio inserirci la colonna sonora di un giochino per il computer! Fateci caso!!!
Intenso, originale, sferzante, duro come la roccia e allo stesso tempo delicato.
Un film che già nel titolo, “Crash“, rivela le sue intenzioni: descrivere un universo di scontri: sociali, culturali, ideologici.
Paul Haggis offre una trasposizione lucida e disincantata della Los Angeles di oggi, una città multiforme, ricca di sfaccettature e di realtà contrastanti che convivono in modo problematico.
Tante vite si sfiorano e si incrociano durante i 113 minuti della pellicola.
Esistenze diverse, quasi contrapposte, ma che si scoprono profondamente simili quando le guardiamo con la lente d’ingrandimento, al di sotto della superficie.
Tutti i personaggi presentati: i 2 giovani neri ladruncoli, la casalinga benestante con il marito procuratore, il regista televisivo e la moglie, il detective della polizia, l’iraniano proprietario di un 24 hours, il fabbro latinoamericano ecc.. sono contemporaneamente buoni e cattivi, forti e deboli, vincitori e vinti.
Il merito più grande della sceneggiatura è la sua capacità di mettere a nudo i protagonisti, di mostrarli senza veli, di farci affezionare a loro prima, e di farceli detestare un minuto dopo. Perché la natura umana è ambivalente, sempre. Può trasformarsi in un istante, abbandonarsi all’istinto o aggrapparsi alla logica. Tutto dipende dal cambio di prospettive, dal concatenarsi dei fatti, dalla condizione contingente nella quale si trova.
Una scena principalmente rispecchia questa dicotomia presente nell’individuo. Quella in cui Matt Dillon, poliziotto razzista e arrogante, rischia la propria vita per salvare quella di una donna di colore intrappolata in un’auto in procinto di esplodere, la stessa donna che la sera precedente aveva deliberatamente umiliato e denigrato.
E’ questa la natura umana: perversa e generosa insieme, sprezzante e intollerante a volte, eroica e coraggiosa altre.
In una parola sola: imprevedibile.
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Un film che tocca un po' i problemmi dei nostri gg. Razzismo, differenze sociali ... Personalmente trovo noioso (per non dire un po' spinto) un film con 5-10 personne che s'incontrano in eventi cruciali. Nonostante questo il ritmo del film, gli attori sono ottimi. Vale verramente la pena vederlo.