Trovo questo film molto toccante e molto crudo e credo che tratti in maniera egregia un argomento molto delicato e di cui in questi ultimi anni si è parlato molto:l'immigrazione clandestina.questo film-documentario alza la media dei filmucci italiani del 2005 e dà un barlume di speranza per quanto riguarda la ripresa del cinema nostrano.Buon esordio per il regista Francesco Munzi di cui sicuramente sentiremo parlare.
Mi avevano consigliato tutti questo film,e solo qualche giorno fa ho avuto l'occasione di vederlo.e' un vero e proprio gioiellino e lo consiglio a tutti i veri amanti del cinema.in un panorama dove la fanno da padroni certi personaggi di un'inettitudine unica finalmente un prodotto di ottima qualità con buona regia,buon cast ,buona sceneggiatura...buono tutto!ve lo consiglio!voto 10!
La fotografia è bella, bellissima l’immagine che chiude il primo tempo, con i clandestini che ritornano dalla campagna. Francesco Munzi attualizza l’aforisma n. 2 di T. W. Adorno:”… nella società antagonistica anche il rapporto delle generazioni è un rapporto di concorrenza, dietro cui si nasconde la violenza pura e semplice. Ma oggi cominciamo a regredire verso uno stadio che non cosce più il complesso edipico, ma il parricidio.” Un’opera prima che fa ben sperare. Bello.
Perdonadme porque no hablo italiano. He visto la película en Madrid, y me ha parecido extraordinaria: la mirada de Saimir es conmovedora, reprocha a su padre que no pretenda una vida mejor para él, y finalmente opta por una decisión valiente gracias a la empatía que le suscita yçuna joven condenada, como él, a transitar por la no esperanza. Bellísima película, mi enhorabuena más sincera a director y actores.
Senza schierarsi, preferendo restare fuori dai giudizi, il regista ci fa vedere uin ottimo film ben recitato da persone che sembrano così vere che ad un certo punto ti chiedi se sia finzione o realtà.Buon ritmo e fine narrazione. Vero, intenso e molto crudo.Da vedere.