Finalmente reperibile a noleggio anche un lavoro di tsukamoto un regista a mio parere troppo sottostimato e ignorato.
lunga vita a enrico ghezzi che ha contribuito a premiare questo film a venezia facendo uscire dall’ombra il nipponico qui da noi conosciuto solo a livello underground. la critica che posso fare a questo film è che alcuni spunti il regista li aveva già usati in tokyo fist, tanto che sembra quasi abbia rimaneggiato la stessa trama per ottenere un lavoro più “mainstream” e più “festivaliero”, anche qui infatti c’è una coppia che conduce una vita coniugale apatica e che viene molestata da un terzo individuo(qui un maniaco), anche qui c’è uno scontro sanguinario tra rivali, anche qui un finale convulso e interpretabile in più modi. tsukamoto è comunque ancora in forma smagliante con i suoi effetti, i suoi stacchi repentini, i suoi flash, le sue inquadrature anomale; il cinema di oggi deve molto al lui in quanto a tecniche di ripresa. il blu e nero della pellicola fa il suo effetto e la coppia protagonista è realistica e grottesca allo stesso tempo: lei telefonista molto avvenente e frustrata a livello affettivo e sessuale, lui impiegato, forse l’uomo più brutto del giappone, occupato dalle sue paranoie igieniste(pulisce continuamente la casa) che non degna di una minima attenzione la splendida compagna. il film è piuttosto lineare per essere di tsukamoto tranne che nel finale che provo ora a interpretare: il marito pestato a sangue dal maniaco torna a casa con la pistola rubata al metronotte ed è preso da allucinazioni mitomani dovute alla sua psiche alterata per quanto successo, ha in corpo un grande sentimento di vendetta quindi pensa di spedire all’inferno il maniaco sparandogli(ma in realtà spara alla sua giacca appesa) quindi vuole riconciliarsi con la moglie facendo finalmente l’amore. durante l’amplesso egli vede la moglie con un solo seno come se si fosse operata per estirpare il cancro che la affliggeva, ma anche qui è solo la sua fantasia e l’uomo lo realizza poco dopo quando invece vede tutti e due i seni e si mette a piangere a dirotto ricordandosi che era stato proprio lui a non volere che la moglie si operasse.
Il regista culto di 'Denchu-kozo no boken' e dei due 'Tetsuo' dimostra di essere maturato molto negli anni:pur mantenendo intatte determinate ossessioni cronenberghiane gira un film più attento alle dinamiche del mondo moderno e meno onirico del solito,non per questo deludendo i vecchi fan come me.
Ecco l'ennesimo capolavoro proveniente dall'oriente.
Bellissimo bianco e nero con tendenze bluastre, regia ossessiva e perfetta del grande regista di Tetsuo.
Il regista lo ha sentito molto questo film e si vede tantissimo.
Finalmente sono riuscito a vedere questa pellicola in dvd, in giapponese, sottotitolato.
Stupendo!