Anche a distanza di mezzo secolo il più grande film di Chaplin non ha perduto la benchè minima oncia della sua inenarrabile bellezza.
Charles Chaplin,con TEMPI MODERNI,MONSIEUR VERDOUX e LUCI DELLA CITTA(e,seppur in minor misura,anche con IL MONELLO e LUCI DELLA RIBALTA)ha dimostrato di essere uno dei pochissimi cineasti noti DEGNI della loro fama.
Lontane anni luce dalle inqualificabili cialtronate di Alfred Hitchcock,Ingmar Bergman,Vittorio De Sica,Luis Bunuel,Stanley Kubrick(eccetto,in parte,2001 ODISSEA NELLO SPAZIO),Sergio Leone,F.W.Murnau,R.Rossellini,Billy Wilder(a eccezione di PRIMA PAGINA),Fritz Lang,Akira kurosawa,C.T.Dreyer(eccetto,in parte,GERTRUD),Federico Fellini(eccetto,in parte,I VITELLONI),F.Truffaut(si salva,in parte,I 400 COLPI),E.V.Stroheim,Jean Renoir(eccetto,in parte,PARTIE DE CAMPAGNE),J.L.Godard,e moltissimi altri avanzi di cialrlataneria.
Si salvano dalla catastrofe d'essai Chaplin(appunto),Orson Welles(solo con QUARTO POTERE dimentichiamo l'infinità di fiaschi da lui diretti),S.Ejzenstein,L.Visconti(si salva grazie a SENSO e IL GATTOPARDO)e Fred Zinneman(il divino MEZZOGIORNO DI FUOCO).
Questi cinque maestri(gli unici)si uniscono ai grandi di oggi:nella fattispecie la triade artistica Moccia/Muccino/Brizzi.
TEMPI MODERNI racconta,con sublime ironia,un umanità assogettata ai ritmi frenetici dell'alienazione della grande industria...ma racconta anche del potere della soggezione neuro-urbanistica post-colombiana e sub-oltranzista sulla mentalità umana,e lo fa con un eleganza e una leggerezza aerea tali da far dimenticare del tutto la pessima opera precedente,in arte il disastroso LA FEBBRE DELL'ORO...e,nel 1940,pultroppo,l'altro fiasco della sua carriera:IL GRANDE DITTATORE.
Attori perfetti,Chaplin divino,gag esileranti,scenografie stupende(la catena di montaggio è una delle prove più alte della storia del cinema)insomma:un vero capolavoro.
Dare un voto a questo film non è facile. La difficoltà sta nel valorizzare con un numero questo gran film, la difficoltà sta nel quantificare l'anno di produzione...è giusto tenerne conto? Il mio voto finale è un 8 (sono tirchio nei voti ehehe). Ancora oggi riesce a strapparmi risate, commuovere, riflettere. Alcuni passaggi iniziali sono diventati persino attuali (tipo la macchina da pranzo per ottimizzare i tempi di pausa) che fa subito pensare alle recenti introduzioni di Marchionni. La storia fila che è una meraviglia, la visione è incredibilmente piacevole, l'assenza di dialoghi non pesa. Incredibile, un film superiore al grande dittaore secondo me. Bello averlo visto.
un autentico capolavoro,solo il tic di chaplin dovuto al movimento di stringere i bulloni diverte più di un film di stanlio e olio,la pazzia di chaplin gli equivoci,colonna sonora ritmata e ripetitiva,il guasto della macchina durante la prova di chaplin la baracca fatiscente dove vanno a vivere lui e la sua compagna, il finale cn loro che se ne vanno verso il loro destino.
Secondo me uno dei migliori o forse il miglior film del maestro.
Non ci si annoia nemmeno un secondo con le sue gag.
voto 10 e lodeee.
Operaio in una fabbrica in cui è costretto a lavorare tutto il giorno ad una catena di montaggio, Charlot crolla per un esaurimento nervoso e viene ricoverato in ospedale. All'uscita, tenta invano di trovare un lavoro, ma finisce ogni volta per perderlo a causa di una serie di tragicomiche avventure. Nel frattempo si innamora di una povera e bella giovane che viene arrestata per aver rubato un po' di pane e che poi, col suo aiuto, riesce a scappare dalla camionetta della polizia. Quando i due sembrano aver finalmente trovato entrambi un buon lavoro (nello stesso locale), le cose si mettono male nuovamente, ma la speranza non viene meno.
Splendido film di Chaplin, "Tempi moderni", pur essendo uscito per la prima volta sugli schermi nel lontanissimo 1936 riesce ancora ad essere attuale, a far riflettere sulla condizione dell'uomo schiavizzato dalla macchina frenetica del progresso, a divertire e commuovere al contempo. Come al solito, il grande Chaplin unisce mirabilmente comicità e triste malinconia, lasciando l'amaro in bocca nel finale, ma senza togliere la speranza e l'amore per la vita. Il film è una feroce satira sui meccanismi perversi dell'industrializzazione della società che toglie individualità e creatività al singolo. E' anche una riflessione sulla forza della volontà e sulla capacità di farsi strada con le proprie forze, un inno al potere dell'amore ed una dedica ai poveri e piccoli troppo spesso dimenticati dal mondo.
Chaplin è straordinariamente bravo, come sempre dotato di una mimica perfetta, a dir poco inimitabile. Molte scene sono divertentissime. Nonostante l'esistenza del sonoro, il film è volutamente muto, in omaggio alle sue origini; tuttavia, la voce del proprietario della fabbrica, figura di capo senza scrupoli, quasi di dittatore, non a caso parla davvero, un coro canta e Chaplin, a sua volta, canta, ballando egregiamente, una canzone dalle parole inventate, in una lingua inventata.
Uno dei maggiori capolavori del grandissimo Charles.
pagina 1 di 3
(10/10)
