Ma come si fa a criticare (negativamente intendo) un film cosi pregno di sentimenti,emozioni e stati d'amino?!Proprio come quelli che noi esseri unami,vittime immobili delle nostre pulsioni,viviamo e combattiamo ogni giorno?!Perchè è volgare?Solo perchè si parla di sesso in modo esplicito?Perchè si vede il corpo dell'uomo nella sua forma +viscerale?Credo che ,ancora purtroppo ,ci sia troppa ipocrisia tra le mani della gente ,per capire l'amarezza e il rapporto amore/odio che i protagonisti vivono!Il film è un chiaro esempio di come a volte la vita puo essere invivibile malgrado si ha tutto,anche il superfluo!! L'uomo esiste nella misura in cui esiste la sua parte +primordiale :L'ISTINTO!!Fanny Ardant e Michele Placido,sono straordinari nell'affrontare il dolore,l'esasperazione,l'incomunicabilita e l'ossessione di cui spesso l'uomo è vittima e carnefice!!Io ho solo 20anni e vorrei dire a chi è piu grande di me,che forse certe realta esistono,e che non sono poi nemmeno cosi lontane dalla reale quotidianeta!L'odore del sangue rappresenta il chiaro odore della vita,quando essa diventa invivibile...
Notevole la pellicola di Martone.Avevo visto 'Il ventre dell'architetto' e 'L'amore molesto' e mi avevano coinvolto la crudezza narrativa e l'attenzione per i particolari,che ho ritrovato e apprezzato anche in quest'ultima fatica.Piacevole conferma,gli adolescenti ed il popolino(con tutto il rispetto) che bazzicano Filmup dovrebbero limitarsi a recensire Vanzina e Co.Chi parla di pseudo-intellettualità, avendo letto magari tre libri in tutta la vita, non merita di essere pubblicato in rete.
Un film che riscopre nella morbosità dell'invadenza una ricerca di un'amore "idilliaco" cambiato. Il tutto lo si esprime con gesti (forti)e con ricerca continua quasi maniacale fino a diventare ossesiva,del conoscere i tipi di rapporti che la sua compagna ha con il suo nuovo partner. Questo,(nuovo partner) a sua vota, disprezza e mercifica questa donna,tra un misto di ignoranza e di ideologia del disprezzo, basata sul culto effimero dell'uomo "machio". Un film sostanzialmente crudo per le scene di sesso, ma bello per l'intensità del racconto. Teneri e "particolari" in una cornice bella per i paesaggi, gli incontri di Carlo e Lù. Bravi gli attori un film carino e apprezzabile
Premettendo che il cinema italiano riesce ancora (talvolta) a stupirmi favorevolmente,reputo questo film nn tanto originale quanto inquieto.
nn ho avuto la fortuna di leggere il romanzo postumo di parise,ma la crisi intellettual/sessuale/psicologica della coppia si esprime chiaramente nell'atteggiamento ambiguo di silvia, che "ama" ancora carlo ma di un amore che nn sconvolge i sensi ed è frutto di un tempo lontano in cui la condivisione del quotidiano riempiva "le stanze vuote" e concedeva serenità, tranquillità.
il film è volutamente complesso e l'omissione di alcuni particolari(soprattutto nei dialoghi asciutti e a volte ermetici senza alcuna ragione apparente)lo rende alvolta inaccessibile ad una prima rapida lettura.
trovo davvero ridicolo sottolineare come molti giudizi negativi espressi siano da ricollegare alla pancia e alle flaccidità/nudità di placido (attore significa personaggio e personaggio significa la realizzazione concreta di uno stato d'animo umano)perchè recitare è qsa che va oltre la dimensione materiale del corpo e dello spazio;molto bella lù,giovane e vitale, naturale; ingessata fanny ardant, che nn mi ha convinta.
poco chiaro il finale, che peraltro mi aspettavo già dalla prima mezz'ora di visione del film.
nel complesso sembra richiamare alcuni film francesi(vedi "ma mere" e "la pianista")per i dialoghi e le atmosfere.
lo consiglio a chi si approccia al cinema italiano senza forme pregiudiziali di sorta e a chi crede che ci sia qsa di diverso dopo l'amore-passione.
nn per tutti!
Il film, a prescindere da quale libro sia stata liberamente tratta la trama, delinea molto bene una realtà sociale certo non riguardante tutte le coppie ma neppure così rara...Fuggire la noia tremenda di un rapporto che non trova più spunti di gioia al suo interno. Accennata ma non accessoria, secondo me, una certa omosessualità latente (anche la sua amante "campagnola" era in fondo un maschiaccio) del protagonista, così morbosamente curioso di conoscere i dettagli anatomici dell'amante della moglie. Ma siamo sicuri, poi, che il ragazzotto violento esistesse realmente e non fosse solo uno stratagemma disperato di una moglie stanca di stare sola? Uno stratagemma talmente azzeccato che le si ritorce contro.
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