Questo film, mi ha fatto capire come l'amore di una madre per le proprie figlie sia vitale. Amore significa donare senza avere la pretesa di ricevere nulla in cambio. Il sorriso, la complicità, le carezze e gli abbracci sono fondamentali per la crescita sana e felice dei bambini.
Il film è molto istruttivo, eccezionale.
Siamo tutti bravi a criticare e a buttare fango, lo faccio anche io quando mi sveglio e vedo come funzionano le cose a messina, ma anche in sicilia, nel sud, in italia....
fare un film significa (o dovrebbe significare) elaborare qualcosa di artistico, aldilà del contenuto.
il film è fatto male, infarcito di luoghi comuni, dialoghi elementari, contraddittori e molto "pittoreschi".
tutto qui.
la regista non analizza i problemi, non mette in luce i perchè, non indaga e non gliene importa. semplicemente colora due stereotipi: "siciliani selvaggi e falsi" e "finlandesi bucolici e frikkettoni".
anche io ho assistito alla presentazione del film, a messina, e la regista, come tanti messinesi fanno, ha saputo solo fare del sarcasmo inutile sulla decadenza della città, senza proporre nulla a favore della città dove comunque è cresciuta. e da dove è andata via, solo per ritornare e dedicarle un film mediocre e denigratorio.
w la finlandia!!!
Io vivo a messina , ho quaranta anni e gli anni descritti dal film li ho vissuti anche io e anche io da bambina. il problema dei messinesi è continuare a nascondersi dietro un dito. si vive male perché mentre il mondo va avanti ancora oggi il regime mentale della maggior parte del mondo maschile e' talebano, solamente che oggi c'è ancora più ipocrisia. non è difficile comprendere perché il film della ciccone ti abbia irritato tanto. al di là di questo, ho assistito al film nel corso della prima messinese, ho ricordato anche di aver visto anne riitta passare bambina, con sua madre accanto e mi ha commosso pensare cosa sia poi venuto fuori da tutta quell'ingiustizia.
amore di Màrja - di Anne Riitta Ciccone
Il viaggio ha inizio negli anni ’70.
L’amore nato all’interno di una comune tra Màrja, finlandese, e Fortunato, siciliano, sedotti entrambi dal sogno di pace e libertà della cultura hippie, subisce un duro colpo quando la coppia viene catapultata con due figlie ancora piccole in una realtà diversissima, dove non tardano a manifestarsi segni di ostilità nei confronti di una donna (troppo) libera e bella, destinata suo malgrado ad alimentare il chiacchiericcio del paese.
Davvero traumatico il passaggio dalla comune in Finlandia allo squallido appartamento in Sicilia, per giunta al piano terra della stessa palazzina dove abitano i genitori di Fortunato, sempre lì con l’aria di voler spiare le mosse della nuova arrivata; e disposti, non diversamente dalle altre malelingue attive nel paese, a giudicare aspramente i comportamenti di quella nordica, i cui modi di essere risultano immancabilmente strani, imbarazzanti, censurabili, se rapportati alla mentalità del posto, così poco evoluta.
Di fronte alle difficoltà economiche, e alle pressioni esercitate dall’ambiente dove è cresciuto, Fortunato spiazza la propria compagna di vita, facendo suo alla svelta il modo di vivere di familiari ed amici. Il rapporto di coppia si incrina, l’atteggiamento dei parenti e dei vicini di Fortunato diventa ogni giorno più invadente, e così intorno a Màrja, ormai isolata, si crea una specie di cordone sanitario. Mentre la giovane finlandese sembra precipitare in una pericolosa spirale paranoica, rimangono solo le bambine, Alice e Sonia, a darle coraggio, a salvarla dall’alienazione totale.
Prima parte del film coinvolgente e a tratti commovente, nel secondo tempo secondo me si rischia di voler dire troppe cose e il film prende una piega decisamente stereotipata e per questo spesso la storia perde di unità e alcune trovate registiche possono anche "infastidire" lo spettatore come i flash back in bianco e nero...
Per fortuna l'unico errore rilevato nella recensione è po'... mi è capitato di peggio, e se scrivi spesso, sarà capitato anche a te. il tuo commento lo trovo troppo di parte, per bilanciare un film soggettivo. vero è che la sicilia, nel bene e nel male risulta spesso refrattaria ai cambiamenti. nella conferenza stampa, della quale difficilmente parlo nelle recensioni, la giovane regista parlava di una sua riconciliazione con la tua terra, in concomitanza con un riavvicinamento al padre. il cinema è terapeutico non solo per chi lo vede.
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(7.5/10)
