Il film scorre piacevole per le oltre 2 ore, ottima interpretazione di penn, robbins (il migliore) ed altri.
possiamo criticare il finale dove la sola a pagare (moralmente) è la moglie di dave.
questo finale pur criticando la giustizia "fai da te" non la condanna, anzi tutto sommato sembra essere solo un caso che la legge abbia fatto il suo dovere.
quanto siamo lontani quì da noi, dove spesso chi si difende giustamente finisce nei guai.
Il texano dagli occhi di ghiaccio è rimasto così anche da regista. Un film forte e teso. Fotografia e montaggio di prima classe. Attori, Sean Penn in testa, al limite della perfezione. Una trama avvincente ed attuale. Colonna sonora ok. Insomma un gran bel film. Se Clint Eastwood non fosse un destro autentico (la politica non c’entra, è questione di come intendere complessivamente la vita) sarebbe stato perfetto. Invece sono uscito i*** come una jena. Forse a voi non farà lo stesso effetto. Provate!
Quello che colpisce di questo film è che riesce a superare la qualità del libro; solitamente i grandi libri non diventano grandi film. In questo caso Clint, non eccezionale come attore, rivela una grande capacità registica e ci dona una chicca sotto tutti i punti di vista. Difficile scegliere tra Penn e Robbins, un pelo sotto Bacon, però nella scena clou forse emerge Robbins. Comunque da non perdere
Mystic river - olga di comite
una tristezza senza scampo pure nella sfilata del columbus day intriso di luce falsamente chiassosa nell'ultima scena, una cupezza dell'anima sporca e graffiata che stinge in colori senza luminosità, specie negli interni, una violenza ingiusta che tocca i singoli e l'intera città, un andamento da tragedia di shakespeare a cui si mescolano gli echi del cinema austriaco e inglese di cinquant'anni fa (lang e laughton). questo e altro nell'ultimo film di clint eastwood. l'altro è il linguaggio da classico made in usa, realistico, quasi vicino al naturalismo ottocentesco dei grandi romanzi russi, trasferito in personaggi di oggi, in cui dolore, memoria, violenza, predestinazione potrebbero appartenere a qualsiasi tempo. alla tecnica di regia onnisciente e imperturbabile il film somma la sceneggiatura asciutta e con poche concessioni alla retorica e all'enfasi (b helgeland). la fotografia perlopiù impeccabile con qualche inquadratura un po' lunga (tom stern), l'ambientazione senza forzature, così come il ritmo, e la musica in armonia col dramma, costellata di lampi paurosi o commoventi (dello stesso eastwood) completano il quadro. dietro le facciate ridenti dei quartieri residenziali e l'ottimismo del progresso tecnologico, ogni città dei paesi ricchi ha le sue periferie oscure della mente e dell'anima. su quell'auto delle prime sequenze, dove è salito il ragazzino che sarà segnato per sempre dalla violenza subita, non sono soltanto saliti anche i destini degli altri due compagni, che ne vedono il musetto inquadrato nel lunotto, potremmo salire tutti. per questo il film avvince e pesa, anche se sul piano formale può sembrare scontato, già visto.
Mi scuso se la mia non é certamente un'opinione a caldo. Mentre il film era in programmazione, sono andato a verderlo con i miei figli e alla fine ho detto loro che se Penn e Robbins non avessero vinto l'oscar, non sarei più andato al cinema.
Continuerò ad andarci.
Non credo ci voglia molto a capire che questi due (con qualche piccola ombra di manierismo per il primo) sono tecnicamente perfetti e Robbins si impegna in qualcosa di talmente sublime che sembra che tutti gli altri attori di hollywood al cospetto...recitino.
E' tale la forza emotiva che il film trasmette che si é come fagocitati dalla dimensione di angoscia e disagio
che impregna il racconto. Qui non é questione di genere,
ti entrano dentro l'anima e te la percuotono così profondamente che hai la sensazione di essere parte della storia. Amo Clint da sempre, e un'opera come questa, dove riesce a mescolare con una sapienza assoluta tutti gli elementi che ha a disposizione, ne conferma, ancora una volta, la cifra assai personale del suo percorso d'autore.