Capisco che ci si debba sforzare di trovare un messaggio recondito in un film d'autore e che si fa davvero una gran bella figura a parlarne bene...intendo dire che so di sembrare saccente e culturalmente elevata se ne parlo in modo positivo...ma davvero trovare un senso compiuto in un film moscio, che avrebbe l'obbiettivo di trasmettere disgusto per il ceto borghese(tra l'altro tornato in auge con la storia dei Savoia)a me è sembrato banale e scontato....La mirabile interpretazione di Fernando Rey è l'unica ragione per vederlo.
E' l'unico film che ho visto di questo regista e credo che per apprezzarlo bisogna conoscere il suo stile e gli altri film. Visionario, irriverente, grottesco, Bunuel descrive la classe sociale borghese (rappresentata da un gruppo di amici) con i suoi incontri culinari e i rapporti con la politica, se vogliamo intrisi di superficialità e apparenza.
Forse amo troppo l'angelo sterminatore di bunuel per apprezzare fino in fondo questo film, che per altro è stato pluripremiato dalla critica...sarà...
sofisticati e bravi gli attori, ottima la regia, umorismo graffiante e situazioni grottesche in pieno stile bunuel, ma non vedo tutte queste novità rispetto a viridiana o appunto l'angelo sterminatore e il fantasma della libertà.
immagino che questo film rappresenti un po' la fase di manierismo di bunuel che ripercorre temi già trattati e li sottolinea in maniera da attirare i premi; più che al film vanno ad una carriera, ad una sua innegabile genialità .
non mi piace per esempio l'espediente del sogno per narrare alcuni episodi che non si avverano...la cena sul palco del teatro, per esempio, non avrebbe nulla da invidiare alla cena sulle tazze wc del fantasma della libertà...peccato che la scena grottesca venga ridotta ad un sogno, la metafora quindi rimane embrionale e si riduce l'impatto grottesco delle vicende sullo spettatore...
altri episodi invece fanno centro : la scena della confessione, la sequenza del bar ecc ecc
concludendo se ho dato un 10 all'angelo sterminatore do un 6 a questo film che viene osannato un po' per dovere nei confronti dei premi che ha vinto che per meriti. ma in fondo le opinioni sui films sono questioni così personali!
Capolavoro assoluto di Bunuel. Geniale e graffiante satira contro la classe dominante, la chiesa, l'esercito. Meraviglioso groviglio di sogni, racconti, fantasie, trovate surrealiste e perfida ironia. Bunuel si prende gioco della borghesia e dei suoi vuoti rituali. Tra le scene più memorabili, i protagonisti che si ritrovano a cenare su un palcoscenico e il bar dove sono finite tutte le bevande. Geniale la satira anticlericale, con il vescovo che si offre come giardiniere alla coppia borghese (simbolo dell'asservimento della chiesa ai potenti), che lo caccia quando lui si presenta in abiti umili e lo riverisce quando è vestito da vescovo... E poi c'è la scena della confessione, un'altra grandissima sferzata contro l'ipocrisia della religione.