Parlare di questa meravigliosa pellicola è un compito tutt'altro che agevole proprio per le caratteristiche stesse che la contraddistinguono. Ho avuto la fortuna di assistere all'anteprima a Pescara e di vedere di persona la regista-protagonista del lavoro, Giada Colagrande, che firma a soli 28 anni un'opera poliedrica senza precedenti, immagini pesanti, che acquistano profondità, larghezza e spessore all'interno del nostro animo e che riaffiorano successivamente in un coacervo di sensazioni, fremiti inpercettibili....per poi riesplodere in un vortice di emozioni incontenibili. La morale non è più il nostro sostegno....l'eterna madre. L'amore e la sua natura, l'arte e le sue forme, la vita! Il cinema d'autore ha di che gioire, raramente ci capiterà in futuro di godere di un'esordio così esaltante. Queste sono realtà...
da subito si capisce che è un film di basso costo, quasi a livello amatoriale, con 3 (tre) riprese: il tinello, la camera o il giardino della scuola di ballo (unico esterno).
ritmi lentissimi, dialoghi apparentemente monotoni.
può disturbare per gli argomenti trattati (omosessualità, incesto, prostituzione, omicidio, psicopatia).
potrebbe essere un film da sconsigliare vivamente, ma un film deve colpire, lasciare qualcosa e "Aprimi il cuore" ha raggiunto completamente il suo scopo (almeno per me e mia moglie).
il ricordo dei primi piani, gli sguardi, del fastidiosissimo cigolio del letto, la squallida quotidianità di quell'appartamento, rimarrà per parecchio nella mia mente.
brava e coraggiosa Giada!
Non è male secondo me questo film dell'esordiente Giada Colagrande. L'attrice-regista ha un certo fascino ambiguo, e la trovo molto adatta in questa pellicola che lei stessa ha concepito. E' vero che i personaggi sembrano dei robot, ma forse era questa l'intenzione dell'autrice, che voleva rappresentare il senso di vuoto che è sempre coseguenza di un rapporto morboso. Il centro del film è la casa delle due sorelle, il mondo di fuori è rappresentato solo dal cortile della scuola di ballo, e dai clienti della prostituta. Film strano: sembra ancora acerbo, ma ha una sua profondità, e a tratti è riuscito anche ad emozionarmi.
In gran parte concordo con l'opinione di Elena di Perugia. Non c'è cuore da aprire...non c'è sentimento, in questo film, a basso costo, che come tutti hanno scritto, si svolge nell'ambito di tre stanze e di un piccolo cortile. Molti punti inoltre andrebbero rivisti, troppe assurdità..azioni sconclusionate. Da un punto di vista logico, è ridicolo. Il finale non mi ha lasciata basita..c'era da aspettarselo, ma come può una persona del tutto plagiata e non autosufficiente,a prendere decisioni così drastiche? E come fa una 17enne a non frequentare la scuola, senza che nessun servizio sociale se ne accorga?
Mah...troppo azzardato e superficiale come film. Voto 5, solo perché la trama presenta una indiscutibile originalità
Sono scettica su questa pellicola.
L'ho noleggiata nella consapevolezza che fosse un film erotico.e in effetti tutto fa pensare che lo sia.dalle inquadrature,alle scene,agli ambienti.(claustrofobici).
Ho amato le due attrici( una identica a mia madre.ops.va beh)e ho amato il patos e la spiritualità contenuti.
forse eccessivamente intellettuali ,tanto da risultare forzati e inappropriati.
il voto è 5,a metà.non riesco a prendere una decisione.
ma sono certa che non lo riguarderò una seconda volta.