Le avventure dell'uomo che tramite la guida di un corvo torna in vita per fare giustizia e vendicarsi di chi lo ha barbaramente ucciso, sono difficili da realizzare senza cadere nel burrone della prevedibilità e della mediocrità. Il primo film è stato qualcosa di indimenticabile in ogni dettaglio.
E' un'impresa difficile emulare il carisma di Brandon Lee ed il suo film è sempre stato considerato qualcosa di diverso, non perchè il gran bel ragazzo cino-americano sia morto sul set per un "incidente", ma perchè era riuscito ad entrare nella mente e nel cuore del personaggio che ha interpretato.
Il suo Eric Draven è stato commovente, molto realistico ed è stato soprattutto la perfetta incarnazione del dolore e della sofferenza psichica.
Non è facile interpretare a dovere un personaggio tormentato e distrutto nella mente, nel cuore e nell'anima da ricordi orribili e non è facile rendere giustizia al racconto di Edgar Allan Poe e al fumetto di James O'Barr. Soltanto Brandon Lee è riuscito
ad immedesimarsi perfettamente nel ruolo lasciando il segno. Ha dato vita ad un personaggio malinconico, solitario, tormentato, afflitto, toccante,
carismatico, accattivante, che viveva momenti di profonda follia causata da pura rabbia per essere stato strappato con la sua fidanzata troppo presto alla vita e da momenti di profondo pathos... insomma,
come interpretazione con quella di Perez non siamo allo stesso livello. Lui non era convincente o coinvolgente come Lee che seppe cucirsi addosso
il personaggio che interpretò. Sembrava infatti fin troppo realistico nel film e questa è un'abilità che è mancata a tutti gli interpreti dei sequel: la capacità di immedesimarsi in appieno nei loro ruoli e di sembrar quindi reali.Poi si sa che il primo film è sempre ciò che colpisce di più degli altri gli spettatori, perchè si tratta di qualcosa di nuovo, qualcosa ancora tutta da scoprire.
Il primo film aveva fascino ed era suggestivo perchè tutti gli interpreti erano realistici e studiati a perfezione, anche la regia e la sceneggiatura erano perfetti. I dialoghi brillanti ed efficaci in ogni momento. Nel secondo film si crea in parte tutto questo. Gli ambienti notturni sono suggestivi, ma mai come quelli del primo film. La colonna sonora comunque non regge. E' solo un surrogato di quella del primo film come anche le interpretazioni. La trama certamente è triste e riflette ancora una volta una città di balordi, assassini spietati e drogati senza nè cuore nè anima quasi che ammazzano sempre brava gente innocente, ma non è abbastanza efficace. Avrebbe le potenzialità per esserlo, ma affoga in se stessa perchè è prevedibile, suscita rare emozioni e mette eccessivamente in risalto una violenza folle e una vendetta inutile. Fra l'altro l'epilogo lascia l'amaro in bocca perchè all'uomo guidato dal corvo muore perfino l'unica vera amica... meglio comunque questo sequel de': Il corvo - Salvation e dello squallidissimo remake del film di Lee: Il corvo - la resurrezione.
Le avventure dell'uomo che tramite la guida di un corvo torna in vita per fare giustizia e vendicarsi di chi lo ha barbaramente ucciso, sono difficili da realizzare senza cadere nel burrone della prevedibilità e della mediocrità. il primo film è stato qualcosa di indimenticabile in ogni dettaglio.
e' un'impresa difficile emulare il carisma di brandon lee ed il suo film è sempre stato considerato qualcosa di diverso, non perchè il gran bel ragazzo cino-americano sia morto sul set per un "incidente", ma perchè era riuscito ad entrare nella mente e nel cuore del personaggio che ha interpretato. il suo eric draven è stato commovente, molto realistico ed è stato
soprattutto la perfetta incarnazione del dolore e della sofferenza psichica. non è facile interpretare a dovere un personaggio tormentato e distrutto nella mente, nel cuore e nell'anima da ricordi orribili e non è facile rendere giustizia al racconto di edgar allan poe e al fumetto di james o'barr. soltanto brandon lee è riuscito ad immedesimarsi perfettamente nel ruolo lasciando il segno. ha dato vita ad un personaggio malinconico, solitario, tormentato, afflitto, toccante, carismatico, accattivante,
che viveva momenti di profonda follia causata da pura rabbia per essere stato strappato con la sua fidanzata troppo presto alla vita e da momenti di profondo pathos... insomma, come interpretazione con quella di perez non siamo allo stesso livello. lui non era convincente o coinvolgente come lee che seppe cucirsi addosso il personaggio che interpretò. sembrava infatti fin troppo realistico nel film e questa è un'abilità che è mancata a tutti gli interpreti dei sequel: la capacità di immedesimarsi in appieno nei loro ruoli e di sembrar quindi reali.poi si sa che il primo film è sempre ciò che colpisce di più degli altri gli spettatori, perchè si tratta di qualcosa di nuovo, qualcosa ancora tutta da scoprire. il primo film aveva fascino ed era suggestivo perchè tutti gli interpreti erano realistici e studiati a perfezione, anche la regia e la sceneggiatura erano perfetti. i dialoghi brillanti ed efficaci in ogni momento. nel secondo film si crea in parte tutto questo. gli ambienti notturni sono suggestivi, ma mai come quelli del primo film. la colonna sonora comunque non regge. e' solo un surrogato di quella del primo film come
anche le interpretazioni. la trama certamente è triste e riflette ancora una volta una città di balordi, assassini spietati e drogati senza nè cuore nè anima quasi che ammazzano sempre brava gente innocente, ma non è abbastanza efficace. avrebbe le potenzialità per esserlo, ma affoga in se stessa perchè è prevedibile, suscita rare emozioni e mette eccessivamente in risalto una violenza folle e una vendetta inutile. fra l'altro l'epilogo lascia l'amaro in bocca perchè all'uomo guidato dal corvo muore perfino l'unica sua vera amica... meglio comunque questo sequel de': il corvo - salvation e dello squallidissimo remake del film di lee: il corvo - la resurrezione.
Premettendo che non sono un fan "sfegatato" del film di Brandon Lee (che pure ho apprezzato molto), condivido i difetti lamentati dalla maggior parte di voi: trama esile e troppo simile all'originale, regia inconsistente, recitazione a tratti grottesca, innumerevoli cadute nel ridicolo involontario. Tra i difetti aggiungerei anche l'irritante onnipresenza di Iggy Pop, di fatto il vero protagonista. Ma pur trovandolo in sostanza un sequel inutile, un film di cui non avrei sentito la mancanza, qualche nota positiva l'ho comunque scovata: le squallide ambientazioni, illuminate da colori sempre caldi e avvolgenti (e qui si prendono nettamente le distanze dal tono dark monocromatico del film di Proyas), nonché le splendide musiche di Graeme Revell, artista molto sottovalutato. Nel (poco) bene e nel (molto) male, resta comunque il sequel più riuscito, perché gli altri, soprattutto "Preghiera Maledetta", sono veramente delle cose ignobili.
Con l'interpretazione di perez si passa dal tragico (del corvo 1) al patetico..il trucco è orrendo e gli ambienti invece che dark sono schifosi e squallidi...il nemico poi.... ma,.. che dire non si chiedeva di eguagliare il primo; ma neanche di insultarlo..voto 2 solo per la colonna sonora
A me personalmente non è piaciuto è solamente una ripetizione del 1° mitico film Il corvo.nemmeno i costumi e il trucco sono all'altezza del primo,comunque nonè che glialtri siano differenti anche il corvo 3 e 4 sono solamente una rivisitazione del primo