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L'appartamento spagnolo

Opinioni presenti: 118
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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film estivo leggero divertente

(8/10) Voto 8di 10

Un grande film girato magistralmente :si parla di sesso senza volgarità e di crisi di identità di un gruppo di ragazzi trovatisi per caso in un appartamento a Barcellona. Il Regista vuole raccontarci che la fedeltà di coppia è praticamente impossibile e che spesso nella vita bisognerebbe seguire il cuore.E'quello che fa il protagonista francese che insegue il sogno di fare lo scrittore a scapito di una sicura carriera. La pellicola sà di Europa dove idiomi,dialetti ed usanze si mischiano in un carosello di scene divertenti. Gli attori,praticamente sconosciuti,recitano coinvolgendo lo spettatore e facendo rimpiangere ,a chi l'ha passata,la vita da studente.



Nardi, 47 anni, Milano (MI).




uno spot per erasmus?

(5/10) Voto 5di 10

La commedia del francese Klapisch “l’Appartamento spagnolo”, racconta l’esperienza di uno studente parigino Xavier a Barcellona nel quadro del progetto Erasmo. La pellicola ha la volontà di illustrare , con leggerezza, il percorso di formazione di un giovane europeo, destinato per giunta a diventare scrittore nella nuova patria comune plurinazionale e plurilingue. I ragazzi coabitanti lo stesso caotico e allegro appartamento hanno in comune l’età e quasi nient’altro , ma forse il film vuole ribadire proprio questo: si dice a proposito delle lezioni tenute in catalano da un docente che il rispetto delle differenze e la difesa dei particolarismo in realtà facilita unione e integrazione.La vicenda però non entra più di tanto nel merito della complessa questione e sfiora solo la tematica, fondamentale per il dibattito politico contemporaneo, e preferisce concentrarsi sul privato del suo protagonista , il cui stato d’animo di smarrimento e confusione di fronte al nuovo viene più che realmente vissuto, ribadito a parole dal racconto in prima persona, scelta scontata per i romanzi di formazione al cinema. La descrizione della lotta di Xavier con la burocrazia, del suo arrivo a Barcellona, dell’interrogatorio prima dell’ammissione nell’alloggio da parte dei suoi coetanei di diversa nazionalità , il disordine del frigorifero e delle stanze è sicuramente divertente, ma quando si arriva nei territori più delicati di sentimenti e stati d’animo tutto diventa confuso e approssimativo: si arriva ad intuire che i legami sentimentali sono anacronistici come le frontiere, visto che tutti si tradiscono senza esitazione, per il puro gusto di fare sesso; si resta un po’allibiti dal comportamento , al limite del cinismo, del sensibile Xavier nei confronti della coppia di connazionali incontrata all’aeroporto , ma poi si arriva a concludere, che il suo ruolo è stato quello di risvegliare con un sano erotismo dal sonno dell’apatia la sposa bambina. Gli adulti infatti sono condizionati da nevrosi e da logorrea, come le madri e i mariti, o vivono lavorando in cubicoli soffocanti, come i burocrati , con i quali Xavier alla fine della sua vacanza, assunto al ministero, dovrebbe stabilizzarsi . La conclusione è tanto ovvia , quanto un po’ ipocrita, se rapportata a noi poveri impiegati per costrizione e non per scelta : il giovane protagonista fugge dal palazzone vetri e uffici e decide di non tradire la sua vocazione originaria di scrittore e di dar voce ai tanti volti e ai tanti popoli conosciuti a Barcellona . Che tipo di scrittore sarà? Mentre ci comunica la sua decisione, tiene in mano la foto di se stesso bambino e la guarda….un neonato insomma, o meglio un nano, esattamente come l’Europa politica.



Cosmopoli, 40 anni, Torino.




Beati i francesi...

(8/10) Voto 8di 10

Chi dice che il cinema francese è noioso? Ecco qui una commedia piena di brio,elettrizzante,spensierata eppure stimolante e incredibilmente attuale. Lo avevo visto al cinema e ora in dvd,un trapasso fatale a molti film non a qusto.Anzi mi è piaciuto ancora di più,buon segno... L'inizio è folgorante,viviamo con il protagonista Xavier tutte le sue emozioni,i suoi dubbi e preoccupazioni,il tutto attraverso un ritmo svelto,allegro,vitale... Belli i dialoghi,gli spunti comici,anche se non mancano alcuni tratti meno brillanti (la storia tra Xavier e la moglie del medico). Quello che piace di più è l'atmosfera del film,ti vien voglia di precipitarti in quella città immediatamente...un film totalmente pro-Barcelona. A proposito,i francesi non erano sciovinisti?



Michele, 37 anni, Venezia.




Non si gusta nemmeno barcellona

(1/10) Voto 1di 10

C'è un metro di giudizio indiscutibile, quando si guarda un film. Dieci minuti devono passare in un lampo, non sembrare mezz'ora. Ecco, in questo caso purtroppo capita troppo spesso di guardare l'orologio, e il tempo non passa mai. Più o meno è detto tutto. La storia è inconsistente (anzi non c'è), i personaggi sono strastereotipati, la ricerca della fast motion è futile e stupida, e via così. Devo considerare che, a parte rarissime eccezioni, il cinema francese degli ultimi anni mi ha costantemente deluso. Lento, involuto, senza fantasia. Il consiglio è di fare l'Erasmus ed evitare la visione di questo film: perché la vita è molto più divertente o terribile. Nell'appartamento spagnolo, invece, si vive di sola stucchevole melassa. E poi, ragazzi, almeno si fosse vista Barcellona... neanche quello.



Max, 36 anni, Seregno (MI).




Un film... tranquillo

(6/10) Voto 6di 10

Da quello che leggo c'è gente che si aspettava chissà cosa. Io quando l'ho noleggiato sapevo che andavo incontro ad un film francese. E quindi senza troppe aspettative. Ma in fin dei conti l'ho trovato piacevole. E con lo scorrere diventa quasi coinvolgente. La cosa più importante di un film è che non sia noioso. E questo è abbastanza divertente.



Andrea, 36 anni, Viterbo (VT).





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