La recitazione di Richard Gere e quella forse ancor più intensa della Hutton-Michelle sono un bel ricordo.
Tutto è nella cornice della fotografia tipicamente dell'ideale americano: eleganza e trionfo dell'estetica e del valore-denaro. Solo quello insieme all'amore autentico potrà riscattare il "nostro" Gigolo. Ma, soprattutto, la cornice sonora con "Call me" che è stata anche la colonna dei nostri primi anni Ottanta.
Mai Richard Gere ha avuto una parte più azzeccata in un film, il personaggio (Julian Key) reincarna perfettamente il perfetto Gigolò di alto bordo dai modi raffinati e garbati. Scenografia impeccabile, bellissime ambientazioni dialoghi all' essenziale, taglienti come un rasoio. La colonna sonora bellissima,inevitabile ogni volta che ci mette le mani Giorgio Moroder, il pezzo "The seduction" accompagna una delle sequenze d'amore più fresche e intense della storia del cinema.
La trama credibile epilogo discutibile ma tuttosommato realistico vista la debolezza del personaggio femminile.
Da vedere nella versione integrale senza i tagli (discorso nel bar tra Gere e la Hutton, conversazione dopo il risveglio con Gere completamente nudo con il gioiello bene in vista, sequenza dell'amplesso a pagamento davanti al marito) per essere veramente capito fino in fondo.
In una parola Splendido da non perdere per nessuna ragione.
Questa è una delle chicche cinematografiche mondiali, per la quale si riesce a ristrovare il gusto e il culto della passione, lo studio sulle eleganti maniere che miscelato con la cura estetica, trovano nel personaggio una figura carismatica sensuale e accattivante, rubando alla figura femminile quelle caratteristiche morbose di seduttrice.