Checchè se ne dica, per quanto abusata come espressione, leggere il libro dal quale un film è tratto è sempre più gratificante. E purtroppo, Vampires non sfugge a questa ferrea regola. E io che ho avuto, credo come pochi, l'onore e il piacere di leggere il libro di Steakley (lo consiglio caldamente agli appassionati del genere) non posso non storcere il naso se il risultato è un film che stravolge totalmente la bellissima trama del libro, con attori non in parte e che non evoca il sano, puro terrore, che trasudano le pagine scritte. E fin qui, qualcuno potrebbe obiettare che sono troppo pedante. E invece no! Il libro presenta bellissimi interludi che spiegano benissimo il ruolo del pistolero(personaggio assente nel film) scelto da Crow, e assenti nel film. Tanto di cappello a James Woods, che prova a fare il Jack Crow con tonnellate di muscoli in meno rispetto al Crow del racconto, ma dubito fortemente che il film possa reggersi sulle proprie gambe solo grazie allo sguardo truce dello stesso Woods. Passi questo, ma almeno che il personaggio si approfondisca, si evolva. Crow è un personaggio complesso, non si può ridurlo a un banale e volgare stereotipo, tipo duro con occhiali neri e parolaccia facile, come effettivamente è mostrato. E così tutti gli hunters. Perchè poi del gruppo resta solo Montoya(perchè Montoya e non Cat? Boh?!) e non quelli della nuova banda? Perchè non c'è almeno il conflitto interiore dei personaggi e non solo l'horror/splatter? E perchè la storia d'amore tra Montoya (ancora?) e la donna? Che senso ha? E perchè mancano proprio i personaggi? Avessero almeno conservato i nomi e la parte finale del libro...chissà. D'altronde, è il finale che fa il film (avete visto il ladro di orchidee?). Conoscendo Carpenter, e avendo divorato il libro, dalla macchina narrativa per niente convenzionale, ho sperato in un grande film. Non è stato così. Il film non ha nulla a che vedere con il libro, a parte il nome. Capisco che se la pellicola avesse ricalcato pedissequamente il libro, sarebbe bastato leggere quest'ultimo (e la gente oggi è ormai totalmente disabituata alla lettura...e azzeriamo la cultura!), ma qui, come in altri casi, si esagera. Il soggetto sembra preso da tutt'altra storia. La sceneggiatura poteva essere meno scontata. Non si può stravolgere una storia in questo modo. Non si può sempre e solo sottostare alle leggi del business, commercializzare l'arte e renderla popolare, perchè solo così se ne assicura la distribuzione. Un horror non è un genere minore, anzi, ma qualcuno sembra avere in merito un'opinione diversa. Il mio voto è quattro, due stelle per amore verso Carpenter e altre due perchè il film, tutto sommato, se si ignora l'esistenza del libro, è il solito horror vieto e trito da vedere in compagnia quando non si hanno film migliori tra le mani. Ma stavolta il vecchio John mi ha deluso.
mi dispiace valutare male Carpenter ma sicuramente con questo e fantasmi da marte le cose x lui non vanno ultimamente benissimo.
Non vedo molta originalità, ironia fuori luogo e azione poco coinvolgente..
Ma... stiamo parlando di vampires di John Carpenter? Guardate, una m***a tale che si può vedere solo se non ci aspetta niente dal film e si ha voglia di ridere di un James Wood (che tra l'altro dispiace vedere in una parte così infima se la metti a confronto con il Maxmillian compagno di De Niro in C'era una volta in America) grossolano e biecamente "americano" cacciatore di taglie dei più squallidi. Le saghe narrative hanno bisogno di "luoghi" deputati e i Vampiri fuori d'Europa non ci stanno bene.
Quando sentii il titolo e vidi le prime scene, credevo che fosse il solito film horror da quattro soldi; ma col proseguire della storia mi sono ricreduto.Un film che consiglio vivamente a tutti gli amanti del genere