mi dispiace per la trama che ispirava molto (quando mai un regista rischia soldi per parlare di poesia nel cinema attuale?) Peccato, veramente peccato. non saprei a chi gettare il pietrone, se a michele placido, forse troppo ottimista, se alla morante, persa sugli appennini a rincorrere chissà quale amore. Ma devo ammettere che la palma d'oro per la riluttante interpretazione va ad Accorsi,attore mai maturato e che, bisogna ammettere, rende qualsiasi buon film una palla al piede!Ci si mette pure d'impegno! Forse era meglio se rimaneva a fare la pubblicità del maxibon!.Son troppo cattiva? forse. però anche lui non scherza,promettendomi un interpretazione degna di quel Campana, e tramutando tutto in una bolla di sapone..(con la sua perenne paresi facciale e la sua bocca impasticcata che non si capisce mai quando inizia /finisce una frase).un viaggio chiamato finto amore e finto film di valore.
Questo film, al contrario dei molti che lo hanno commentato prima di me, lo trovo assolutamente ineccepibile, introverso, originale e, soprattutto, bello! la regia, sicuramente non da oscard di michele placido, è comunque più che buona, e la trama non è da meno, mostrandoci in modo elegante con flashback fusi al presente mostrato nel film le vicende di questi due grandi personaggi del novecento, il poeta dino campana e la filosofa-poetessa-(e poi)politica sibilla aleramo, la loro tempestosa relazione. bravissimi gli interpreti, su tutti laura morante a suo agio nei panni dell'aleramo, e un sempre bravo stefano accorsi nel ruolo del campana, bravo nel trasmettere il difficile equilibrio fra tranquillità e follia che albergava nella mente del poeta, sicuramente un grande incompreso del secolo passato. un buonissimo film a mio avviso ingiustamente stroncato dalla critica.
Questo film di durata piuttosto breve è intenso, la passione che sprigiona non è cosa da poco. Non è di certo un capolavoro dell'arte cinematografica, ma non è neppure un prodotto da buttare alle ortiche. Anzi. Ad aumentare il livello sono le interpretazioni dei protagonisti: Accorsi è eccellente, perfettamente calato nel personaggio, tiene lo spettatore attento per l'intera durata del film. Laura Morante è toccante nel suo ostinato amore, che diventa ogni giorno più folle, forse proprio a causa della vicinanza del suo amante. Il regista descrive la passione dei due a tinte forti, e credo che non potrebbe essere diversamente, data la storia realmente accaduta.
Bisognerebbe aspettare qualche altro film di Placido, per poter dare un giudizio a pieno riguardante la sua regia. Per ora è promosso.
La scena che prelude all'ultima, estrema follia, è commovente. Ed è difficile trovare commovente una scena così lunga, quasi una sequenza. E' un film da vedere per gli amanti della parola: perché le parole vi scorrono come fiumi dei quali è un piacere seguire i rivoli, anche se spesso portano l'angoscia di un amore impossibile per la sua stessa follia.
Ho trovato ingiusta la così severa recensione di questo film, che personalmente ho trovato molto intenso... bella ambientazione... attenzione nel riprodurre fedelmente le loro reale vicenda storica... ma soprattutto tra i dignitosi attori marginali, spiccano una davvero brava Laura Morante, che come al solito si cala perfettamente nel personaggio, e un ancor più bravo Accorsi, che supera se stesso, riuscendo a dare credibilità a un personaggio così complesso e complessato, e così al di fuori dai suoi precedenti ruoli... davvero complimenti. Tra l'altro gran merito al film, di farci conoscere queste due figure della letteratura novecentesca, purtroppo poco valutate, o comunque poco prese in considerazione dalla didattica dei nostri istituti scolastici. Un consiglio... leggetevi le poesie di Campana, ne vale la pena.