La bestia e` dentro di noi, questo e` il messaggio chiaro crudo e inequivocabile di questa pellicola. Non ho potuto fare a meno di pensare all' atteggiamento di alcuni individui in caserma militare, l' aggressivita` , le prevaricazioni l' attitudine anzi "l' esigenza" di dover umiliare "qualcuno" senza motivo, gratuitamente e .. a caso: pura follia !
Ho fatto solo alcuni giorni di servizio, prima di essere congedado. In realta` non avrei dovuto fare neanche quelli ma per un disguido burocratico li feci. Quindi totalmente impreparato mi ritrovai in mezzo a gente per bene, ma anche in mezzo a gente "originalmente" per bene ma in realta` parecchio, animale. Per mia fortuna e saggezza (!),ebbi solo alcuni screzi verbali, ma che sarebbero potuti degenerare facilmente. Rivedendo questo film mi sono tornati in mente rospi che ho preferito ingoiare piuttosto che far ingoiare qualcosa ( a caso) a qualcuno. A parte queste riflessioni che immagino facciano un po` tutti, di questo film ho apprezzato il lodevolissimo protagonista de " Il pianista" l' unico a dare un minimo di credibilita` alla storia, che pecca a mio avviso di dialoghi significativi e di una evoluzione solida e credibile della storia.
Va premiata invece l' intenzione perfettamente riuscita di far riflettere sul fatto che l'equilibrio della mente umana e` appesa a un filo che, in determinate circostanze puo` spezzarsi in pochi minuti, causando guai irreparibili. Ma questo ce l' ho dimostrano continuamente la storia e i mass media. Meglio pensare all' India , allo Yoga e a tutte le VITAmine benefiche che il buon senso dovrebbe apportare alla nostra esistenza.
Da quando uscì “the Truman Show”, tutti noi abbiamo la sensazione d’essere, in fondo, ciò che ci viene chiesto di essere da una sceneggiatura invisibile. Tratto da una storia realmente accaduta a Stanford nel 1971, “l’esperimento” è un buon thriller psicologico ad alta tensione; venti persone si prestano, sotto compenso, al gioco di guardie e ladri per quindici giorni. L’equipe di scienziati che li assolda per studiare il comportamento umano in condizioni di prigionia - e nonostante il monitoraggio 24 ore al giorno - perde il controllo della situazione e lo scopo dell’iniziativa: Il dramma sopraggiunge lentamente, quando gli attori entrano senza scampo nella parte che è stata loro assegnata, impazzendo. Davvero un buon esperimento, una specie di “grande fratello” tutto tedesco (con l’unica differenza che qui, i protagonisti non devono rappresentare se’ stessi, ma recitare un ruolo) che ci fa tornare al tempo remoto delle SS, ma anche a un passato più prossimo e ingombrante, come quando appare l’estintore: il G8 di Genova.
Trovo il film ben fatto e la storia molto interessante e ben costruita; mi ha tenuto col fiato sospeso fino in fondo e mi ha fatto riflettere e capire quanto la mente umana sia suscettibile e deviabile.