Questo film ha ricevuto grando elogi dalla critica e dal pubblico sicuramente che hanno apprezzato tantissimo Hoffman. Certamente la sua intepretazione è magistrale e merita ampiamente l'oscar però il suo ruolo non era difficile per uno come lui. Per questo voglio sottolineare la prova di Cruise che è stata eccezionele tenendo conto anche della sua età. Ha tenuto testa benissimo a Hoffman. Terribile invece la Golino, è incredibile che sia nella versione originale che in quella italiana non sia stata doppiata. Avrà anche una voce sensuale, particolare ma non è certo adatta per la recitazione. Come attrice è la degna erede dell'altrettanto negata Ornella Muti.
Un film da vedere più volte.
Era risaputo e sacrosanto, che l'Oscar per il miglior film dovesse andare all'ultimo lavoro di Barry Levinson. Dopo la sordomuta Marlee Matlin per Figli di un Dio minore, critica e pubblico guardano con identica commozione Dustin Hoffman nel ruolo di un autistico. Il grande attore americano arriva così alla sua seconda statuetta dopo Kramer contro Kramer (associandosi così alle altre tre per il film, per la regia e per la sceneggiatura) e tra le lacrime esorta il pubblico dell'Academy Awards ad una maggiore solidarietà col mondo degli handicappati. A parte l'impegno sociale, Levinson realizza un'opera validissima senza cadere nell'eccessivo melodramma e lasciando scappare qualche risata. Rainman sembra ispirarsi a Nick e Gino di Robert M. Young, e anche la trama presenta particolari affinità in merito: Tom Cruise è un brillante giovane che, alla morte del padre, deve fare i conti col fratello autistico più anziano che ignorava di avere e al quale è destinata l'eredità. Dapprima non sopporta le sue strane manie, poi arriva perfino ad approfittare del suo straordinario talento per i numeri (gli autistici hanno il difetto di non poter aver rapporti con gli altri ma in compenso presentano una memoria e un'intelligenza illimitate) per vincere nel gioco e per ottenere altri obbiettivi con neanche poco scrupolo. Ma il rapporto col fratello diverso sveglierà inediti sentimenti e allevierà così il suo cinismo: Raymond - Dustin Hoffman era colui che gli aveva reso facile il contatto col mondo quando lui era ancora in fasce, era anche quell'uomo che lo tranquillizzava quando fuori incombeva la pioggia (da cui il suo soprannome). Questa rivelazione avverrà quando Charlie - Tom Cruise aprirà il rubinetto dell'acqua calda dal quale Raymond l'aveva salvato anni prima evitando che si ustionasse. Un istinto che sembra tradire il suo stato mentale. Insomma, i sentimenti fraterni è come se non conoscano patologie che possano impedirli. Hoffman, inutile dirlo, merita ampiamente tutti i riconoscimenti, mentre Cruise dimostra tanta buona volontà pur rimanendo succube della straordinarietà del "fratello". C'e' poi Valeria Golino nella parte della fidanzata italiana di Cruise: niente di lei si fa sentire più della sua voce da grammofono rotto. Diciamo che è l'unica nota negativa di un grande film.
bellissimo film e grandi interpretazioni di cruise e hofmann.
questo film non a caso ha vinto 3 meritatissimi premi oscar(miglior film, regia e attore a hofmann).
Da dimenticare la voce della golino, secondo me però bella (lei e non la voce)solo nella seconda parte del film.
toccante l'ultima scena quando ray deve partire.
Film splendido, a tratti le reazioni di Hoffman/Raymond sono sconcertanti, il suo personaggio è creato alla perfezione. Grande anche Cruise e la Golino bella...ma potevano ridoppiarla!