Certo, la prima volta che ho visto psycho devo ammettere che non sono riuscita a guardarlo tanto faceva paura...
comunque è anche uno dei capolavori più belli che abbia mai visto! gli attori hanno recitato in modo eccellente, soprattutto la famosa scena della doccia, e mi hanno trasmesso forti emozioni. grazie!
Personalmente, ho sempre ritenuto Hitchcock un regista ottimo, uno sceneggiatore non indifferente, un buon musicista. Ma i suoi film, proprio non li digerivo, Buona fotografia, buoni attori, tutto quello che si vuole, ma diciamocelo senza perbenismo...mi facevo le palle quadrate. Questo Psycho, invece, oltre ad essere l'unico film del maestro Alfred a non esser stato restaurato a colori (saggia scelta), è l'unico suo film che sono riuscito a vedermi tutto senza dover ricorrere alla lima per smussarmele. Suspence, inquietudine, fotografia allucinante (nel senso buono, ragazzi!). Insomma, tutto ciò che un thriller dovrebbe avere. Ottimo. Sotto ogni punto di vista.
A ragione Psycho è considerato uno dei capolavori di Alfred Hitchcock, ma anche uno dei più grandi film di tutti i tempi; perché di fatto ha dato il via ad un genere, quello del thriller/horror, che oggi spopola nelle sale. A dir la verità preferisco altri film del grande maestro, soprattutto "La finestra sul cortile", ma anche "Gli uccelli" e "Vertigo-La donna che visse due volte"...
Tuttavia la mano di Hitchcock si riconosce amche in questa pellicola; credo che la sua grandezza stia nel saper girare film che, anche senza effetti speciali, scatti improvvisi della camera e scene cruente provochino sottili brividi di tensione; come dire, il regista sceglie di colpire lo spettatore a livello psicologico, non allo stomaco come oggi si tende a fare, illudendosi che più una pellicola faccia vedere sbudellamenti e sangue e più dia emozioni.
Di fatto "Psycho" è tutto sommato un film tranquillo, il ritmo sale nelle scene giuste (la famosissima scena della doccia, ma anche quella della scoperta del corpo della madre di Bates), e non ha la pretesa di "distruggere il sistema nervoso" dello spettatore, bensì di farlo appassionare alla trama attraverso il fascino dei personaggi e il mistero che avvolge la vicenda.
Bellissimo su tutti il personaggio di Norman Bates, interpretato da Anthony Perkins, che è rimasto nella storia del cinema: fin dall'inizio il proprietario del motel appare un tipo misterioso e inquieto, con un'ossessione per la madre e per l'imbalsamazione degli uccelli... e il suo squilibrio mentale si rafforza nell'atto in cui fa sparire il corpo di Marion Crane (Janet Leigh), con freddezza e lucidità.
Bellissimo poi il monologo finale in cui ci accorgiamo che la madre ha preso il sopravvento sulla sua fragile personalità. In questo modo vengono indagati anche i temi della schizofenia e dell'attaccamento morboso al proprio passato, e questo è uno dei punti di maggiore novità nella pellicola.
La tensione nel film viene anche rafforzata dalla bellissima fotografia e il colore in bianco e nero, che fissano i toni della tragedia in un'aura un pò surreale. In Alfred Hitchcock semplicità, chiarezza e purezza delle scene si traducono in capolavori.
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(9.5/10)
