antonioni esalta e mette in crisi lo sguardo lo minimizza e rende l'occhio e la vista innutili mandando in crisi non solo spettatore ma il cinema stesso, rendendolo testimone della sua falsità incapace poi di distinguere il vero dal falso.
un grande monito per il cinema di oggi
Un film che riesce ad andare oltre la classica produzione come pochi film sanno fare. ottimi i tempi e il montaggio che riesce a rompere la regola dei 180° con grande maestria. ottimo l'uso della colonna sonora sempre intradiegetica (a parte titoli di testa e di coda), come sono ben assortiti i personaggi. un ottimo film che nei contenuti sembra voglia fare una polemica (soft) alla società londinese del tempo
per un fotografo,per un regista le parole spariscono lasciandoci l,immagine perfetta.la realta... solo visiva,la convinzione della realta a prima vista e poi ancora, piu volte e piu fedele...ingrandita strumentalmente,non trovando la reala assoluta, umanamente impossibile:come una finta pallina da tennis......
Tecnicamente ineccepibile e spesso sornione, il film procede e non sembra decollare mai.. alternando momenti di sensualità e brutalità accennati e mai compiuti,spesso rasenta la calma piatta.. ma stranamente ammalia,senza sostanziali colpi di scena affascina e accompagna lo spettatore alla scena finale con tutta l'inquietudine raccolta in quasi due ore di film che da sole rischiano di rimanere incomprese..
..e poi la scena con i mimi..una sequenza capolavoro che vale tutto il film, lo risolve e lo innalza vertiginosamente..
molto bello, ma impegnativo..