Secondo me è bene non farsi sviare dalle ingenti dosi di cronaca politica con cui Moretti ha costruito il film. Che sono, certo, un elemento importante nell'economia di Aprile, ma risultano sostanzialmente dei "motivi" legati ad un tema centrale che consiste nella tematizzazione della condizione esistenziale umana come domanda inquieta (domanda di felicità, di senso ecc.). Penso agli innumerevoli progetti cinematografici di cui il Nanni personaggio si fa iniziatore e che non riesce mai a portare a termine - quasi che ogni nuovo lavoro dovesse essere finalmente quello decisivo, quello che "cambia tutto" (quando non era altro che un surrogato di risposta all'intima inquietudine dell'uomo di fronte al dramma del vivere). In questo senso la politica rientra nel discorso di Moretti, ma non ha più importanza (ad esempio) delle sue inquietudini di padre. Essa è un tentativo di risposta la cui insufficienza è intuita ma non pienamente coscientizzata (tipo: festeggiamenti dopo la vittoria dell'Ulivo del '96, Nanni in motorino si sente dare gli auguri da uno in macchina e grida il peso del figlio). In quest'ottica quella di Moretti è vera arte (riconosce le caratteristiche dell'uomo di ogni tempo manifestarsi nelle forme concrete dell'uomo del suo tempo). Altrimenti sarebbe stata cronaca politica intrisa di intellettualismo. Una delle cose che più rovinano l'arte.
Una commedia in cui tutti gli accadimenti da cui si parte finiscono per far riflettere, alla Moretti intendiamoci, con cime d'ironia e sarcasmo e talvolta di tristezza e malinconia, sulla condizione dell'uomo "moderno".
Certo che se a Nanni Moretti arrivano i complimenti della "intellighenzia" per questo film, possiamo capire l'orientamneto politica di questi. Ma Nanni smettila per favore, non ne possiamo più.. Vai a fare i girotondi, che lì non devi usare il cervello, ma girare girare girare e basta. Grazie a te anche a noi sono girate un pò di cose...
Ormai è chiaro, Moretti piace o non piace, non esiste via di mezzo; ma non capisco come la sua simpatia e il suo modo di fare e parlare possano spesso risultare antipatici. Certo non fa nulla per piacere a tutti gli italiani, Aprile non sembra nemmeno un film, e tra quelli che ho visto sinora è quello che m'è piaciuto meno. Per i suoi fan.