Ieri sera ho visto “Mia madre”, con il consueto ritardo.
Il film è molto bello ed emozionante, sembra che non succeda nulla, che sia un film lento, distratto, un po’ come la protagonista, in realtà è un film davvero carico di emozioni, dove il passo calmo di Margherita, quasi a non voler lasciare segno sulla scena, porta lo spettatore dentro un rivolo di sentimenti, di ricordi, di tempo. Ecco, il tempo, che scorre così lento, come le sveglie che suonano per dire che si deve andare al lavoro. Il tempo scandisce i piani delle vite degli altri, di Giovanni, della mamma, della nipote. E fare cinema diventa quasi un lavoro come un altro, ci si alza, si va al lavoro, si lavora, si finisce e si torna a casa, in questo caso in ospedale dalla mamma, ma è normalità, è realtà.
E’ carico di emozioni perchè i personaggi sono emozionanti, emanano calore e passione, non urlata, non esagerata, ma vissuta, e quasi sempre in punta di piedi. C’è molta vicinanza tra le persone e sempre con poco rumore, come se fossero sempre accanto al letto della mamma in ospedale. Questo sussurro tiene la mamma sempre presente anche quando non c’è. Ed è così, la persona malata ci tiene “in pensiero”, quasi sempre.
Ci si prende anche in giro nella tragedia, si ride addosso alle nostre piccolezze e fragilità.
Devo ringraziare Moretti perchè con pochi movimenti spiega la profonda umanità che c’è nel dolore e del distacco da una persona amata. E c’è malinconia perchè quando succede capisci cosa significa la frase “se n’è andato un pezzo di me”; è davvero così: la persona amata è un pezzo di noi e quando non c’è più perdiamo lei ma se ne va per sempre anche qualcosa di noi.
Margherita è bravissima e Moretti le sta accanto con calore, le è cara Margherita, perchè è anche lui.
E la sua frase tipica, quella che ripete da anni ai suoi attori: “devi recitare ma tu devi stare accanto al personaggio”, in questo film ha deciso di esplicitarla, si è davvero messo al fianco di lei che poi sarebbe lui e che sta recitando.
L’attore non deve e non può scomparire, c’è il personaggio, ma l'attore non deve recitare troppo, perchè lui è vero mentre il personaggio no.
Moretti qui è un genio,un grande del cinema e sono queste cose che ci fanno appassionare così tanto al mezzo.
Un’altra suggestione è quella dello specchio, è come se Moretti si specchiasse continuamente in Margherita e si facesse coraggio, è come se si prendesse per mano: “vedrai che andrà tutto bene” sembra ripetere. E’ bellissima l’immagine dei due protagonisti che mangiano a mensa con gli attori, è un incontro bellissimo, un rincuorarsi a vicenda, intimo, anche qui sussurrato. Moretti recita benissimo, davvero, passa con delicatezza attraverso lo schermo, per nulla ingombrante.
Nanni Moretti fa parte di uno di quegli ex grandissimi intellettuali che hanno fatto la storia degli ultimi 20 anni nel relativo campo di appartenenza. Cosi come per l'imborghesito Benigni, ormai grandissimo solo a recitare Dante ( ma anche logorroico)anche per Nanni il sole e' tramontato da tempo ma qui e' sera, per non dire notte fonda. NOn c' e emozione pur nelal gravita' del soggetto,non ci sono guizzi d'autore, non si ride ma non si piange neppure e quel che e' peggio emozioni zero. Moretti sbaglia completamente il bersaglio con un film dal misterioso intento. Che cosa vuole dire? Intimista? Denuncia? Anche i due protagonisti restano a latere in disparte recitando quasi controvoglia. La Buy poi , pur essendo mortalmente bravissima , si ripete da sempre.M a provate a farle fare la moglie sexy, un amilf provocante.Sempre depressa, sempre allucinata, sempre nevrastenica. Nanni ti aspettiamo per la prossima. Ma con molta diffidenza....
mi immagino margherita-nanni che dice:"lo spettatore deve essere spettatore ma nello stesso tempo partecipare, deve provare commozione ma non commuoversi".ecco, nanni, ci sei riuscito... ultima scena scontata quel tanto che basta per rimanere fuori ma tale da provocare una lacrima che pezzo a pezzo si è formata nel film, ognuno col suo persorso, ognuno con i frammenti della propria madre, la madre universale, una madre...che però rimane sempre nel film la madre di nanni.
Film bruttissimo, veramente il peggiore di Moretti. Un tema che poteva essere trattato in molti modi più profondi e interessanti si è appiattito in una banalità sconcertante, con la vicenda del film girato dalla regista Buy inutilmente sovrapposta e del tutto scollegata col resto. Moretti in tono minore, la Buy decisamente ripetitiva nelle sue modalità standard di recitazione, e Turturro che l'hanno chiamato a fare??? Un bisogno di alleggerire con la commedia una tragedia? Boh!
Voto uno perché zero non c'è!
Il film tratta con leggerezza il tema della morte. Con cosi' tanta leggerezza che poi non rimane niente.
Carino pero' il finale "sospeso". Ci portebbe essere spazio per un sequel, tipo "Il ritorno di mia madre" o "Mia madre 2 - La vendetta".
E i critici tutti in fila griderebbero al capolavoro.