Il primo tempo ha dei momenti divertenti, il secondo annega nella noia (soprattutto la parte parigina) e nei buoni sentimenti (il finale). La grande Streep questa volta non è che una birignaosa macchietta, resa ancora più irritante dal doppiaggio. Dialoghi spesso inconsistenti, tanto da sembrare improvvisati, e pessimamente tradotti: "Sono così eccitata di come è venuto" dice Julia dopo aver preparato un piatto; "una posa affezionata" ("affectionate" significa "affettuosa") dice Julie facendosi fotografare davanti a un'immagine della maestra.
Una commedia senza troppe pretese, ricalcata su due storie vere di donne che hanno trovato se stesse nell'arte culinaria. Ho sentito molti critici soffermarsi sulla solita grande Meryl Streep, che invece a me sembra chiaramente impegnarsi qui come lo farebbe a casa sua mentre si prepara un caffè. Merita attenzione invece la vera protagonista, la carina e dolcissima Amy Adams, un'attrice giovane e sempre più brava, nella parte realistica di una ragazza della quale sarebbe difficile non innamorarsi.
il mio voto appena sufficiente è legato solo all'interpretazione della Streep che per è una grande attrice perchè il film è noia e niente dico niente di che...
Se la storia è vera, è a dir poco improbabile: oltre a fare mediamente più di una ricetta al giorno, fra facili e difficili, la Julie del film deve anche fare le cose dei comuni mortali, e cioè uscire, lavorare, dormire, lavarsi, lavare, stirare, fare la spesa...Il doppiaggio di Meryl Streep è a dir poco ignobile, renderebbe antipatico anche il più gradevole dei personaggi. Dopo un inizio che, benchè non esaltante, non lascia immaginare il resto del film, dopo l'intervallo, sinceramente, la platea era del tutto intorpidita.