Una meraviglia cosi non si vedeva da tempo...ed ecco dopo tanti anni il topino desperaux conquista il cuore, per l'ingenniosità che riesce a trasmettere il regista con quessta pellicola, piena di avventura, colori, piazze antiche, fa notare una vecchia parte della storia il popolo che non si vedeva da tempo nei cartoni. un'altro aspetto molto importate è quello educativo il film racchiude tanti spiegazioni della vita che ormai si è persa da tempo, l'animazione di una votla era saggia, oggi è solamente banale e simpatica...ottima la consiglio a tutti è una vera avventura sembra di viverla in prima persona..valuto molto, grafica ottima, storia bella e piena di sentimento...
Non mi aspettavo certo un film di animazione stile Ratatouie, devo dire che questo film è diverso, e racconta una fiaba, è una storia di un topolino, non ha lo stile umoristico degli altri film di animazione, probabilmente è questo il motivo perchè ha un voto basso, una fiaba è una fiaba. E' lento ma non per questo brutto, diciamo che un pò annoia.
La "chanson de geste", il poema epico cavalleresco nato per celebrare i valori tipici della società feudale quali il coraggio, la fedeltà, l'eroismo, il patriottismo, la difesa dei più deboli, i cui protagonisti affrontano ogni situazione senza macchia e senza paura; aggiungete un topino dotato di super-poteri dalla nascita e un regno vittima dell'apatia, della tristezza, un regno (letteralmente) grigio a causa di un ratto trovato nella zuppa reale e avrete "Le avventure del topino Desperaux".
La zuppa cambiava di anno in anno e la sua ricetta veniva enunciata a gran voce dal sovrano in persona al popolo tutto, ma quando il ratto in essa trovato fece morire di crepacuore la robusta regina, ecco che l'incanto svanì e ciò che prima era solare divenne cupo.
Alla morte di un intero paese è corrisposta la nascita del salvatore: il topino Desperaux viene al mondo con le orecchie di Dumbo ed è dotato fin da subito di un super-udito, un super-olfatto e una super-vista (soprattutto in senso metaforico perché, a differenza dei suoi simili, vede al di là del suo naso e non si ferma alle apparenze), un eroe moderno nel Medioevo. Come tutti i super-eroi attraversa un periodo di formazione durante il quale prende coscienza delle sue potenzialità e le mette in discussione, compie imprese su imprese e supera ogni ostacolo per affrontare, infine, la prova suprema. La pellicola non è soltanto un film d'avventura, si apre a numerose interpretazioni e scava all'interno dell'animo "umano" fornendo utili consigli ai grandi e ottimi insegnamenti ai più piccoli: credere in sé stessi, essere ciò che si è e non ciò che gli altri ci costringono a essere, pensare con la propria testa, essere consapevoli che ognuno di noi è diverso, che ognuno di noi è speciale, che non siamo una massa indistinta, che in ogni dove esistono un principe e una principessa, ma, in primis, che bisogna essere in grado di perdonare. La più grande di tutte le imprese è il perdono, perché bisogna mettere da parte l'orgoglio, accantonare le sicurezze (apparenti), aprire il proprio cuore e ammettere di aver errato; tutto ciò non è affatto segno di debolezza, anzi, rivela una grande forza interiore e una solidità d'animo degne di un grande condottiero.