Giuste proporzioni in questo bel film ,solitudine ,amore ,malinconia, rabbia e impotenza, portano inevitabilmente lo spettatore a volere un cambiamento riguardo all'immigrazione.
L'unico appunto che posso dare è che il protagonista peraltro molto bravo, assomiglia troppo a Pagnoncelli,quello dei sondaggi.
Film commovente e delicato, teatro al cinema. Come può cambiare l'opinione di una persona nei confronti di un'altra diversa da te, un uomo che odia il mondo, grazie alla conoscenza di un ragazzo, riesce a cambiare, diventando, in questo film, un uomo che aiuta il suo prossimo, cominciando dal più emarginato.
Molto poco filmico nel senso che non si usa l'eccessiva caratterizzazione dei personaggi per appassionare lo spettatore ma si lascia spazio ai problemi "normali" dell'immigrazione, quali la costante ricerca di documenti e carte, l'ufficio giusto e la comprensione (sempre assente) dei burocrati. Bravissimo Jenkins e un plauso anche a tutti gli altri. La storia non ha un happy-end e purtroppo il film, ma anche la nostra società, non riesce a dare una soluzione al problema che sarà sempre più pressante ed urgente negli anni a venire. I produttori hanno avuto un bel coraggio a farlo uscire in clima da cinepanettoni però spero che col passaparola questo film abbia l'attenzione che si merita. Voto 9