Bello e visionario “L'amico di famiglia” di Sorrentino, un film perfetto dal punto di vista delle immagini, anche se la storia non è sempre credibile e se il regista oscilla continuamente dal realismo al grottesco e viceversa. Straordinario il (per me) sconosciuto protagonista.
Non c'è altra parola per definire il bellissimo film di p.sorrentino, splendido. sceneggiatura, montaggio, direzione,musica, fotografia meriterebbero tutte un oscar. finalmente negli ultimi tempi il cinema italiano ritrova dei big fuori dagli standard.con sorrentino, tornatore ,garrone ed altri si esce finalmente dal tunnel, si raccontano storie non + confinate ad un minimalismo di provincia, ma si entra in un concetto universale di cinema dove la piccola storia ha una dimensione artistica variegata e complessa,imperniata in un'analisi sociale convincente e in un'accurata introspezione dei personaggi, in un mondo in cui bene e male si confrontano come in un rimando di specchi, dando allo spettatore la sensazione di vivere in un universo parallelo, e spesso capovolto. picchi di pura genialità, lasciano il posto alla semplicità di immagini quasi ferme, come a sottolineare l'immutabilità delle cose, ma è solo un'illusione, tutto va avanti sino al grottesco finale, dove il protagonista, impersonato magistralmente da girolamo rizzo si dimostra molto + umano di coloro che lo circondano.e'la presa in giro della vita, e il "povero" usuraio diventato vittima continua a cercare soldini sulla spiaggia, solo e dileggiato dal destino. superlativo! provino gli americani a fare un film del genere, loro che continuano a mietere critiche favorevoli con film (the departed)già vecchi prima ancora di nascere.