ci sono un paio di cose che non riesco più a capire dopo aver visto film come questi sul cinema italiano:
primo come mai gli attori,le facce che girano sono sempre le stesse..ma dico..abbiamo le scuole di teatro e di cinema strapiene di attori e attrici belli bravi e molto preparati perchè continuano a scegliere gente vista e stravista fossilizzata nel suo personaggio tipo margherita buy? oppure gente che ok non è male ma come zingaretti è un attore parecchio commerciale..e ancora..gente come l'amaral che è uno dei personaggi più inutili della tv italiana, che sta nel mondo dello spettacolo soltanto grazie alle conoscenze dei suoi genitori ed è un'emerita oca?
secondo punto...perchè il cinema italiano ultimamente si propone di esplorare soltanto la realtà dei fatti? perchè muccino in testa fanno film soltanto su situazioni prevedibili e vivibili da tutti nel quotidiano? una volta il cinema era un'arte espressiva, serviva per sognare,oggi fanno tutti a gara a chi fa immedesimare di più lo spettatore..come in questo film..zeppo di luoghi comuni e situazioni viste e straviste...ma un minimo di simbolismo, di astrattismo,di metafora..non so...un minimo di arte...perchè si buttano via i soldi per fare film inutili,che non rappresentano niente,che non hanno niente di artistico e in grado di emozionare la parte più alta dell'intelletto umano?
Il dubbio che mi sorge alla fine del film ma anche durante è questo: esiste davvero un uomo, un marito e un padre che per quanto stanco della sua vita coniugale prende e va via senza dare una spiegazione concreta alla moglie e ai figli? uno che sparisce per giorni, poi torna come se niente fosse, gioca a pallone col figlio e sparisce di nuovo chiedendosi a voce alta che colpa ha se si è innamorato di un altra? io, al posto di "olga" altro che i giorni dell'abbandono, altro che trascurare i figli e quel povero cane, piuttosto lo avrei ammazzato di botte, gli avrei scassato la macchina e poi lo avrei "abbandonato" alla sua bella diciotenne godendomi i figli, quella bella casa e la mia dignità di donna. secondo me il regista scherzava, olga era sotto ipnosi e il marito le stava facendo "scherzi a parte"!!!
Era un pò che non vedevo un film così inutile. Solo uno sceneggiatore italiano poteva tanto. La storia si riassume in una riga, ed è pure banale. Ho messo 2 perchè la regia tutto sommato non è male, ma Faenza, che il cinema dovrebbe conoscerlo, va a scrivere una sceneggiatura di una pochezza e prevedibilità puramente 'da cinema italiano', con tutti personaggi e avvenimenti didascalici. Sembra quasi che si può prevedere la scena successiva tanto sia banale. E poi i dialoghi! Quando Zingaretti chiede :"E' una colpa non amare più?", e lei dice ".....no" e sorride. Che profondità! Dopo un film che ci ha ammorbato con lei che non sopportava di essere lasciata, una conclusione tanto profonda e tanto poetica! Ma mi facci il piacere! Che robaccia! I registi italiani devono capire che i film vanno fatti solo quando si ha qualcosa da dire! Non per aggiungere altro pattume nei multisala!
Dai insomma non è così brutto...anzi per me è scontato nel senso che tutta la vicenda potrebbe essere una storia "normale" dei nostri giorni, ecco io la vedo un po' come vista al femminile rispetto al "anche libero va bene" di Kim Rossi Stuart. Certamente è meno crudo del film di Stuart ed anche più patinato però coglie nel segno, come la "str***aggine" di Zingaretti quando molla la moglie, oppure quando lei gli vomita addosso tutte le frustrazioni che ha dovuto subire causa l'abbandono di lui...Forse c'e' qualche dialogo da dimenticare (ne ho visti elencati alcuni sotto...) però io ho visto attori sinceri, una regia attenta e la storia, anche se sa di trito e ritrito, attuale e mai banale. sarebbe da 7 ma alzo la media con un 8
Davvero brutto,scontato e ripetitivo non credevo che potesse essere cosi triste, un film con una trama trita ritrita. L'unica cosa di bello è il cane e la location