Resto di stucco davanti a un critico che non sa decodificare il linguaggio filmico....la parte della cena dove la Deneuve,la Papas e la Sandrelli sono intorno a un tavolo e ci fanno assistere visivamente alla loro sfiorita bellezza e da un punto di vista del linguaggio a parole e concetti triti e ritriti altro non sono la rappresentazione di un'Europa vecchia e senza futuro che altro non ha da dire se non sul suo passato ....che poi è il senso di tutto il film .E' un film molto bello.
Film bellissimo, intrigante, struggente.
La protagonista, affermata professoressa universitaria spiega a se stessa e a sua figlia il significato dei luoghi e dei fatti umani con grande distacco e leggerezza, mai di parte e attenta all'esito dei tempi.
I personaggi metafora di civiltà passate e presenti, parlano con nostalgia e rassegnazione dell'occasione persa di far tesoro della "storia", ahime tutto scorre e nell'ingiustificato terrrorismo che si affaccia sulla scena dell'Occidente, non resta che vedere il ruolo del tempo, quando fra qualche secolo una professoressa girerà per il mondo ed alcune delle nostre meravigliose città ormai "rovina" serviranno come paradigma per spiegare ancora una volta del senso della "storia.
è un film europeo.forse uno dei primi. il regista ultraottantenne si ha preso tutte le libertà che solo vecchi e bambini si possono prendere. ha un contenuto memorabile per chi, comne me, è interessato al tema "europa". non l'europa delle nazioni, ma la nazione europa nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze.chiederei l'adozione del film da parte delle scuole
Alla fine del film, al cinema, volevamo chiedere i danni morali. Film pedante, basato su luoghi comuni e su problematiche banali, o inesistenti. C'è poi un tentativo sbrigativo di inserire un po' di storia dell'arte che lascia costernati per la sua superficialità. La bambina è una gran rompiballe, ma ha degnamente preso dalla madre, che deve sempre spiegare tutto a tutti, come se gli spettatori di questo film fossero tutti dei c***. La recitazione della Sandrelli è a dir poco agghiacciante e la canzone greca dura talmente tanto che anche un hippie rimpiangerebbe i Black Sabbath. Lento, noioso e con un finale alla Titanic, ma l'ultimo fermo immagine sulla smorfia di John Malkovic fa spanciare dal ridere.
Un consiglio: da non andare a vedere se non ci vedete bene oppure ricordatevi gli occhiali, perchè per rendere tutto più allegro e piacevole il regista ha pensato bene di fare tutto il film in portoghese sottotitolato.
Sicuramente l'idea del film con più lingue è molto originale e allo stesso tempo interessante, anche per un ragazzo di 16 anni come me, ma questo film è proprio pesante si vede che de oliveira è arrivato a 90 anni, dopo bei film è riuscito a dare il peggio di se ve lo sconsiglio