Un film magnifico che vuol solo raccontare una fiaba attraverso le metafore di un mondo che purtroppo
si è perso nella notte dei tampi....Cosa dire di quella luce che affiora fra le nuvole che si sono scatenate in un diluvio universale sulla festa di matrimonio...sembra di vedere miracolo a Milano e.....
E poi la malinconia che ti strappa il cuore davanti ai preparativi del dì di festa del piccolo vecchio uomo che segue il suo semplice destino di morte senza enfasi, senza nessun moto dell'animo se non la constatazione di una morte che non ha nulla nè di pietoso nè di triste nè del doversi domandare un perchè .....Ma la scena di lui che poi sale su quel " fantastico aereo e vola, vola, vola via verso il suo sogno, verso il suo destino, con sorpresa, con meraviglia ma senza nessuna perplessità e qui la metafora si fa tenerezza e le lacrime possono solo accompagnare il suo volo e il volo di tutti noi.........
Ho letto con interesse i commenti equamente ripartiti fra sardi per e sardi contro.
Fra i sardi contro, si é molto sottolineato la scena di sesso fra il pastore e la francese, scandalizzandosi perché lui la prende da dietro...
Ma dico... nessuno ha mai fatto l'amore in posizioni diverse da quelle del "missionario"??? ma andiamo!!!!
Ci sono donne che la preferiscono perché le stimola di più... qui si fa un casino tremendo solo perché il pastore ha soltanto quell'esperienza... mica succede o succedeva solo in Sardegna...
La scena é lunga per mostrare l'impaccio del pastore.. tutto qui...
Per il resto, se non avessi visto il film in DVD con sottotitoli, non so se avrei capito nulla. Mi é parsa un'operina onesta, magari un po' presuntuosa, forse non proprio da premiare... ma insomma, non ci scaldiamo tanto, amici sardi...
Ballo a tre passi: davvero un bel titolo... un bel titolo...peccato che quel che è seguito sia solo un'occasione mancata... per fare della poesia. Sardus Pater
Un film è un film, bisogna "guardarlo (prenderlo) con le pinze" . Ogni autore penso che veda le cose dal suo punto di vista, secondo al sua sensibilità e, sopratutto, secondo la sua arte, diversmente è una fotografia, uno specchio che riflette papale papale quello che gli metti davanti. L'errore (per alcuni l'ingenuità) più grande è quello di identificarsi. Se uno si identifica perde di obiettività, perde la sensibilità, la serenità di giudizio ed è molto facile che si complessi, che si senta frustato addirittura. Un film può non piacere embe?? Ma non stiamo li a cazzeggiare sul fatto che non rispecchia una realtà o che possa offendere un popolo ecc.... Personalmente questo film non mi piace, per tanti motivi. C'è qualcosa che mi garba ma nel complesso non trovo niente che giustifichi un premio di critica specializzata. GIO'.