Ho visto questo al cinema nel 1996 e ricordo che ne uscii letteralmente sconvolto (in positivo, si intende) e mi costrinse a pensare ossessivamente all'interrogativo che mi poneva il film: avevamo assistito alla distruzione di una povera squilibrata o al sacrificio di una martire che aveva dato tutto per il suo uomo...fino a morire con l'animo tormentato dal dubbio di aver sbagliato tutto(!!!)ma che, alla fine trionferà di tutto e su tutti (veramente allora l'amore vero vince la morte)?
allora non avevo ancora la fede nè incontrato il signore. ora non so perchè ma ho come l'impressione che questo film mi stia ancora cercando e veramente penso che non si possa non considerarlo se non in un ottica di fede, d'altronde dio è amore.
dedicato a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di amare fino alla fine e a chi , come me, non ha trova in sè questom coraggio pur vedendone la bellezza.
Solo lars von trier è riuscito a dilaniarmi l'anima in questo modo. e' un film che deve essere visto con gli occhi della fede. la stessa fede che trasmette. perchè sembra che dall'amore si esca sempre vincitori, anche se mutilati, straziati o morti. questo film è un capolavoro di delicatezza.
Chi ama dona se stesso fino al gesto estremo, al di la` della logica.credere(la fede che sposta le montagne) nella potenza del proprio amore fino ad arrivare a guarire l'impossibile.
un cristo al femminile.
bellissimo!.
Lars Von Trier è un gran regista. nessuno può obbiettarlo. Le onde del destino è una grande riflessione sull'amore e sulla religione, nonchè sulla condizione umana. Una donna innamorata che distrugge la sua dignità per l'amore del marito morente e che cerca sostegno nella fede in Dio che si rivela la sua fine. E' davvero un gran film che si collega i lavori successivi del regista:"dancer in the dark" e "dogville". L'unica pecca che non mi ha convinto è stata la scelta e l'uso delle musiche. Trier ha usato musiche anni '70 straordinarie (Jethro Tull,David Bowie, Deep Purple, Elton John, Procol Harum), ma secondo me non attinenti con il film e l'atmosfera tragica.
il finale di questo film e' per me il messaggio che lars von trier ha insito in tutti i suoi film: la religione , non e' qualcosa di terreno qualcosa che puo' essere regolamentato dall uomo. una critica alla societa' che e' ambientata in un piccolo villaggio ma che puo essere universalizzata a qualsiasi societa esistente l escusione dei" " ognuno puo pensare cio che vuole ...l esclusione esiste in qualsiasi forma e qui e' semplicemente e magistralmente rappresentata nella bonta nella malattia dalla fede
un inno all amore che da la vita per l altro non e' questa la vera fede ....
la contrapposizione tra una fede bigotta e vissuta secondo regole inesorabili, contro una fede non cosi ben conosciuta che fa nascere continuamente nuove regole talvolta inspiegabili ma che si accettano in tutte le loro accezioni fino alla morte..... a cosa credere, questa scelta aspetta ad ognuno di noi .... lars von trier a di certo fatto capire la sua scelta