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Le fate ignoranti

Opinioni presenti: 188
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Film da non perdere

(10/10) Voto 10di 10

Il film è bellissimo, uno dei miei preferiti e di tanto in tanto lo riguardo con piacere pur conoscendo ormai molte delle battute a memoria. sono rimasto stupito dalle critiche rivolte al film, spesso gratuite o dovute a una visione non attenta del film. come si fa a dire che dà un'idea dei gay esclusivamente come affamati di sesso? sembra che nessuno ricordi che michele, il gay interpretato da accorsi, nel film esce da una storia di 7 anni. e vorrei anche far notare che tra gli amici di michele c'è anche un'affiatata e fedele coppia gay (il pelato interpretato da filippo nigro e il fiorista). ritengo quindi che la realtà omosessuale rappresentata nel film sia abbastanza sfaccettata, e non a senso unico. ci sono sì il sesso (come nel mondo etero del resto)e lo spettro dell'aids, ma anche i sentimenti veri e profondi. e questo nel film traspare eccome, i personaggi sono capaci di parlare e trasmettere emozioni con semplici sguardi. teniamo presente poi che si trattava di rappresentare questa realtà in 100 minuti di girato, il che inevitabilmente comporta qualche semplificazione. il film per me è perfetto così com'è, dalla storia agli attori, dalla scenografia alla musica. non cambierei assolutamente niente. neanche i personaggi di contorno: alcuni sono un po' macchiettistici (la madre di antonia, il trans, la napoletana, la portinaia turca) ma alla fine risultano simpatici e divertenti. e credo che questo mix tra dramma e commedia fosse uno degli obiettivi che si era posto il bravo ozpetek che in questo forse segue le orme del maestro almodovar. voglio anche spezzare una lancia a favore di gabriel garko, che non è mai stato tanto umano e convincente sullo scermo. il film è un inno alla tolleranza e a non vedere i gay come alieni da etichettare (che spesso equivale a marchiare) ma come persone capaci come tutti di amare, di emozionarsi e di soffrire. sono stupito anche del fatto che la scena di sesso a tre, che non è assolutamente gratuita o volgare, abbia potuto susciatare lo scandalo di qualcuno e portato qualcun altro a sentenziare che allora il personaggio di michele non amava veramente massimo ma è solo un maniaco affamato di sesso. cosa c'entra? nel film massimo muore 5 minuti dopo l'inizio del film, quindi non c'è stato tradimento. e probabilmante per il protagonista della storia la promiscuità sessuale non è altro che un modo per affogare il dolore dovuto alla perdita. come dice lo stesso accorsi nel film: "solo perchè mi sono fatto una sk**ata non vuol dire che non soffro". insomma consiglio a tutti di guardarlo e di non far caso a certe critiche poco costruttive. per finire vorrei fugare ogni dubbio dell'autrice del post precedente che si domandava di chi mai potesse essere il figlio di cui antonia scopre di essere incinta. bè, ovviamente è del marito defunto dato che antonia per tutta la durata del film non ha fatto sesso con nessun altro! per me è da 10! amo questo film come amo tutti gli altri lavori del regista (tranne "harem suarè").



Alex, 29 anni, Varese.




in attesa di saturno contro

(8/10) Voto 8di 10

Ho visto questo film stanotte per la terza volta e ancora una volta quando sono iniziati i titoli di coda e la voce dei tiromancino mi sono chiesto il significato del finale. Trovo questo film per certi versi interessante e poetico nelle musiche e in certi dialoghi. Ma concordo con chi giudica i personaggi finti e forse caricaturizzati. In particolar modo critico il forte contrasto della doppia vita di Massimo. Ovviamente non mi riferisco al suo essere innamorato di due persone di diverso sesso ma alla sua abilità culinaria celata alla moglie. Non comprendo il mancato dolore di una moglie che a seguito della morte del marito realizza che una parte di lui le sia sempre stata nascosta. Come riesce a tornare in quella casa dopo la pesante umiliazione subita durante il primo pranzo. Vorrei però far riflettere tutti sulla coppia di amici di michele (il rasato di ris e il fidanzato): complimenti al regista e autore per lo scambio di immagini e pensieri che si lanciano i due amanti alla festa mentre il rasato balla con il ragazzo di colore. Per quanto mi riguarda insieme alle parole di Accorsi (nostalgia di una vita normale) li ritengo fra i momenti più belli del film. Da ragazzo 23 gay, appena lasciato dal fidanzato, che cerca di vivere una vita normale senza sbattere in faccia agli altri la propria omosessualità trovo questo film molto provocatorio ma con un messaggio di fondo reale. Basta con tutti questi clicè làmore non ha davvero sesso. Certo sfortunatamente una relazione gay ha maggiori difficoltà e spesso è segnata da tanti eccessi, ma non è forse vero che lámore come un diamante ha infinite sfaccettature? Chi ci dà il diritto di dire cosa è giusto e cosa è sbagliato cosa è vero amore e cosa no? chiudio facendo i complimenti a Stefano Accorsi per la realtà e la dolcezza dei baci.



Marco, 23 anni, Bergamo (BG).




Ozpetek sa solo parlare di gay ?

(6/10) Voto 6di 10

Ho visto questo film con mia figlia che è ancora una "bambina" di 14 anni. Lei è rimasta affascinata però non abbiamo capito il finale. Ma il figlio di chi è ? C'è qualcuno che me lo può spiegare ? Il film tutto sommato è bello anche se ha dei scivoloni un pò infantili, ma il mondo gay è così per quel poco che ho conosciuto io da amici gay. Comunque il bacio tra la Buy e accorsi mi sembra una cosa melensa, fuori luogo. Bella "Grazie alla vita" di Violetta Parra erano 20 anni che non la sentivo !Mi ha fatto venire la pelle d'oca. E poi quella bella frase che Accorsi dice alla Buy nel finale "Che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati, tante volte la vita ci passa accanto e non ce ne accorgiamo nemmeno". Penso che la sfrutterò per scrivere qualche bigliettino.



Anna, 48 anni, Rapallo (GE).




parliamone..........

(7/10) Voto 7di 10

Indubbiamente un film controverso perchè il tema che tratta è controverso e le opinioni fin quì espresse lo rispecchiano in pieno. sinceramente non capisco certe osservazioni sui caratteri dei personaggi che in fondo sono parte integrante del soggetto del film e vivono "quasi" di vita propria; sarebbe come trovarsi davanti ad un quadro e criticare l'artista per l'uso dei colori o per le pennellate troppo evidenti..... credo che l'opera sia espressione dello stato d'animo dell'artista in quel determinato momento e quindi risenta inevitabilmente dei condizionamenti esterni che in quel momento riceve. in effetti il film rispecchia qualche luogo comune, ma nel complesso fa riflettere su alcuni temi importanti come omosessualità e vita di coppia che già si erano visti ne "l'hammam" . l'interpretazione della buy mi è piaciuta molto (riesce a rendere bene l'alternarsi delle emozioni che si agitano dentro il suo animo: angoscia, stupore, rabbia, rassegnazione) e accorsi mi sembra un po' stereotipato ma misurato. il voto complessivo mi semba corretto.



Massimo, 42 anni, Torino.




i luoghi comuni

(2/10) Voto 2di 10

Ci sono film con tematiche omosessuali che amo e che rispecchiano la mia indole gay: i Segreti di Brokeback Mountain oppure i films dell'israeliano Eytan Fox, ma anche il Bagno Turco di Ozpetek mi piace. Questo filmetto invece proprio non mi va giù. La trama è banale, la storia si trascina tra un luogo comune e l'altro: non mi affascina nè mi coinvolge. Tra le tante banalità c'è il luogo comune che i gay siano promiscui per natura e indole, ma non è il male peggiore di questa pellicola. Ci può stare. Il de profundis si avverte nell'analisi psicologica semplicistica e di maniera di tutti i personaggi nessuno escluso. Il personaggio di Antonia è forse quello meno maltrattato, ma la Buy che personalmente adoro, in questo film recita malissimo, non riesce a piangere nè ad urlare in maniera convincente e si aggira sul set come anima in pena alla ricerca di un regista. Il personaggio di Stefano Accorsi proprio non riesco a figurarmelo addolorato solo perchè ha un malato terminale in casa... Per la verità passa le sue giornate a preparare festicciole con camicette tinta pastello che si cambia continuamente mostrando il petto. Il protagonista pensa di avere diritto di giudicare chiunque per il solo fatto di essere stato un amante, penalizzato quindi rispetto alla compagna ufficiale. Ci sono amanti che se la spassano alla grande e non vogliono impegni mentre le cornute o i cornuti si fanno ignari sonni tranquilli. Quindi queste recriminazioni sono un po' ridicole. E poi di fronte ad un morto queste recriminazioni dovrebbero lasciare il passo a sentimenti di ben altra levatura...ma per la prima ora assistiamo solo a battibecchi. Ma i più irreali sono i personaggi di contorno. La figura della madre di Antonia è un personaggio così ridicolo da essere irritante: tesse l'elogio delle amanti alla figlia che ha appena subito un lutto e racconta delle corna a cani e porci come se nulla fosse. La compagnia di amici così frivoli ed egoisti...fanno battute sul defunto prima e durante il pranzo...nessuno di loro è addolorato e meno male che Massimo li aveva scelti come famiglia alternativa! Il punto è che questo film vuole dare per assodata un'idea preconfezionata che gli amanti gay siano sempre dei poveretti. Io al cinema le idee preferisco farmele da solo, piuttosto che siano tutti i personaggi in coro a impormele. Troppe scene nascono per pretesto. Perchè il punto è che questo film è pretestuoso: il regista fornisce una sua visione delle cose, la nutre fin dal primo fotogramma e pian piano vuol far convertire la stessa protagonista a questa sua filosofia gaycentrica delle cose. Sa di finto. E' finta la Buy che si fa insultare dalla testa ai piedi al pranzo del brindisi e poi ritorna come una stupida sempre in quella casa. E' finto Accorsi che finge dolore e brio gay contemporaneamente. E' finta la madre, nessuna madre parlerebbe così alla figlia, a meno che non la odi profondamente! Sono finti gli amici, non vorrei amici di questo tipo nemmeno tra 40 anni.



Alessandro, 32 anni, Cuneo (CN).





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