Credevo peggio,leggendo le vostre rece, invece il film ti prende fino alla fine gli attori sono validi la storia regge e non è mai un film lento forse non sara' il suo capolavoro ma non si puo' dire che sia un film brutto,forse se siamo abituati ai suoi vecchi film questo potrebbe deludere pero' non mi sento di dare un voto basso a questo film.
Non ho sonno nn è un film da buttare di certo nn si può paragonare al grande profondo rosso o a suspiria ma tenendo conto che pochi anni prima nel 1998 aveva creato quello che si può definire la sua decadenza nel cinema horror ossia "il fantasma dell'opera" tutti pensavano che ci fosse del marcio anche in non ho sonno invece alcune parti sono davvero stupende,la suspance ormai non c'è,gli attori non fanno del loro meglio,ciò che il film ha di molto buono sono gli omicidi,le musiche e le ambientazioni e negli horror questo non è poco.
di certo non è ai livelli di profondo rosso,il gatto a nove code ecc.. gli attori sono inespressivi e non sono al altezza apparte max von sydov l'unico che sa recitare,però la mano del dario glorioso si vede e poi il film è guardabile,belli gli omicidi.6
L'unico problema di questo thriller è che dario argento ha un pò troppo ricopiato il suo stesso stile anni '70 dei suoi primi film, in particolar modo profondo rosso. Ha messo degli indizi infantili dietro il passato degli omicidi e rende il personaggio di gabriele lavia di nuovo come il potenziale colpevole. anzi, forse la copia maggiore di profondo rosso è proprio nel finto finale: lavia cerca di eliminare il protagonista con la pistola, gli addossa le colpe di tutto quello che è successo e si fa passare come il vero assassino per coprire un familiare, in questo caso il figlio. Per il resto è un film non completamente scontato e con molto sangue, cosa che rende felice un cultore argentiano. E naturalmente c’è una storia di follia e traumi degna dell’inventiva spontanea di dario argento.buono il risvolto investigativo sui delitti concentrati in un solo quartiere e quelli sparsi in tutta la città, il collegamento tra strumento e arma di delitto, la frase “bambino cattivo”.forse l'assassino è un po troppo individuabile: più che altro per l’aria subito sospetta di zibetti e perchè si notano problemi tra lui e il padre, segnali di un rapporto difficile che risalta con evidenza; in più l’elemento della penna che subito concentra gli indizi sull’avvocato. un film che inizia molto bene, l'atmosfera triste di un delitto brutale senza colpevole e poi tutta la sequenza in treno che culmina con l'omicidio delle due prostitute.anche il delitto della cubista è suggestionante e quello di dora è di una violenza che fa presa.assurdo quello della ballerina ma preceduto da una inquadratura a carrellata molto interessante.il problema è in alcuni punti della sceneggiatura:il bodyguard della discoteca che vomita,i dialoghi del posteggiatore abusivo, una frase di rossella falk(lo scimmiottino)e l'interpretazione maldestra di chiara caselli, soprattutto negli ultimi minuti di film.stefano dionisi è entrato benino nella parte, sicuramente rende bene la figura di testimone di una storia spaventosa.von sydow se l'è cavata molto bene: è un professionista.tutta la parte del film che va da quando dionisi scopre leone armeggiare con un pupazzo finto fino alla conclusione è ottima di certo. purtroppo ci sono tre cose assurde che stonano un pò nella trama:primo, l'assassino che con l'aiuto di leone apre la bara del nano e trafuga il cadavere; secondo, la madre del nano che lo suicida per evitargli le conseguenze della sua incriminazione;terzo, il fatto che in 17 anni l'assassino ha colpito anche all'estero(e quanti omicidi ha fatto: trecento?; e come mai la polizia non ha collegato i delitti avvenuti anche all'estero con quelli fatti in Italia?).tolte queste tre ca**atine un pò inverosimili dal soggetto il film sarebbe stato più convincente e riuscito ad un 100%. non pienamente soddisfacente ma non pessimo.
Dario Argento è oramai da un'eternità che non ne azzecca una, l'ultimo suo lavoro degno di essere ricordato resta Phenomena nel lontano 85, tutti quelli venuti dopo sono delle vere e proprie bufale del cinema italiano, 20 e più anni di panzanate ed aberranti schifezze.
Non ho sonno ha veramente tutti i connotati del cinema di serie B, attori scadenti quasi come novellini alle prese con il primo film, sceneggiatura che fa acqua quanto le Niagara Falls, regia discreta ma lontana dalla maestria di Profondo Rosso e Suspiria, il buon Max Von Sydow resta l'unica nota piacevole di questo film grazie al suo immutato carisma di attore consumato grazie ad anni e anni di grandi lavori con grandi registi, tutto il resto è da buttare nel c**so insieme al successivo demenziale-comico Il Cartaio ove almeno in tale caso posso constatare che sulla suprema bruttezza di quest'ultimo siamo in tutti ad essere daccordo.
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(6/10)
