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Le fate ignoranti

Opinioni presenti: 188
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Bello e significativo ma non eccellente

(7/10) Voto 7di 10

L'ho visto ieri per la prima volta,dopo averne tanto sentito parlare.Il tema sdogana un tabù presente e poco conosciuto della nostra società:l'omosessualità degli uomini sposati.Antonia comunica la sieropositività ad un suo paziente dicendogli di informare sua moglie e lui dice:"non é possibile averlacontagiata perché non abbiamo rapporti da anni..l'ho presa da un'amica di mia moglie.."Anche lui é sposato ma omosessuale.Antonia chissà quante volte si é incrociata con ""quel mondo nascosto"ma non aveva capito di essere una fata ignorante del proprio matrimonio.L'amore per Massimo lega Antonia e Michele ma c'é di più..loro due sono anime affini,amano lo stesso poeta che Massimo finge di conoscere suscitando l'interesse di Michele.Tutti ignorano qualcosa..Tutti ignorano qualcosa.Antonia é un'anima bella che fa innamorare Massimo e anche Michele e anche quell'altro gay sempre in viaggio.Il rapporto con la madre é emblematico.Che sia alla fine del film incinta o che abbia contratto l'aids?Nella seconda ipotesi la vita la porrà difronte ad un evento assolutamente inaspettato.Solo la serenità ritrovata con la madre e con la doppia vita,meschinissima,di Massimo potranno"guarirla"dandole nuova vita.Per il resto ho trovato deprecabile l'associazione gay~orgie,gay-aids.I soliti luoghi comuni messi in scena per fare un film "politically correct".Nel complesso bel film ma mi aspettavo di più.



Giuliana, 35 anni, Bari.




Le fate "paravente"

(3/10) Voto 3di 10

Film costruito su misura per quelli che "i miei migliori amici sono gay" e per i gay di bocca buona che si esaltano nel vedere l'attore "in" di turno fare la parte dell'omosessuale con orge in bella vista. Banalità e luoghi comuni a go-go conditi con assurdità risibili tipo la turca che dispensa consigli di vita e la comune "gaia" fatta di battutine al vetriolo o, peggio me sento, il lavoratore dei mercati generali che legge i poeti turchi. Ozpetek rifa (male) Almodovar, sostituendo alla leggerezza del regista spagnolo la spocchia di chi vuol fare a tutti i costi la morale al telespettatore. La comunità omosessuale dovrebbe chiedere i danni per questo "ritratto di famiglia con vista gasometro" fatto da un regista esageratamente gasato. Mille volte più poetico, culturalmente rilevante e veritiero il ritratto del bisessuale di "Vacanze di Natale" diretto dai Vanzina, rispetto a questo trattatello superficiale e paravento che si dà arie di spaccato sociologico. Sopravvalutatissimo.



Marco, 45 anni, Roma (RM).




inno alla vita

(8/10) Voto 8di 10

Ho visto più volte questo film ed ogni volta noto dettagli nuovi. Io personalmente trovo che la comunità di gay si solo un pretesto per parlare di modi diversi di vivere la vita.Cioè al posto della comunità gay ci poteva essere una comunità di stranieri.Il senso del film sta nel titolo.questa comunità ,apparentemente, è "ignorante" tra loro non vi sono persone con studi approfonditi, nessuno è laureato (come invece lo è Antonia) i loro vestiti sono semplici, il cibo popolare, il linguaggio spesso rozzo eppure sono delle "fate" perchè hanno una bontà d'animo e predisposizione verso il prossimo molto più spiccate di Antonia.insomma le fate rispetto ad Antonia hanno capito il senso della vità, non hanno pregiudizi, e anche tra problemi( perdite di persone care,malattie,probabilmete problemi economici) riescono a ridere e festeggiare ogni giorno.( emblematica la canzone " gazie alla vita" , loro ridono solo per essere al mondo!) Antonia invece nella sua villa moderna piena di confort vive una fredda e schematica vita in cui non conosce neppure l'uomo che ha sposato e non riesce ad aver un dialogo con la madre. La sua rigidità mentale si palesa nel momento in cui fa la figura della stupida quando si ostina a cercare la "signorina" amante del marito ,senza aver ancora capito che é massimo l'amante! così nella loro semplicità e praticità alla fine saranno le fate ignoranti ad insegnare la vita ad Antonia che rinascerà a nuova vita,come quella che porta in grembo,finalmente libera da schemi.una liberazione simboleggiata dalla collana della zia che le ha donato la madre ( quindi le 2 si avvicinano).Il bicchere che cadendo NON si rompe indica che NON è stato perso qualcuno che si ama ... si tratta di Antonia o del marito? non si capisce... del resto il senso del film è quello di vivere la vita senza predigiudizi, senza voler sapere tutto,ma di vivere giorno dopo giorno liberamente...quel che sarà, sarà.Un buon insegnamento per allontanare da sé ansie e depressioni.....bellissimo film :)



Antonella, 33 anni, Messina.




Armonia della vita

(5/10) Voto 5di 10

E' scioccante scoprire dopo la morte del marito che quest'ultimo ti tradiva con un omosessuale. Conoscere questa vita parallela del marito, approfondire l'amicizia con l'ex amante del marito fanno riscoprire alla protagonista nuovi orizzonti. Adesso l'armonia delle cose , rotta dal comportamento ambiguo del marito può essere ricomposta.



MARIA, 53 anni, Santorso (VI).




Il peggior film che abbia mai visto

(1/10) Voto 1di 10

Orrendo... Una madre che commisera l'amante del marito della figlia e fa apparire quasi lei come l'anormale della situazione. Un uomo talmente addolorato per la morte del suo amante che se la spassa, alla grande in orge e festicciuole. Una famiglia allargata che non si regge in piedi, in cui si ruba a turno sul lavoro di ogni membro, per il tornaconto comune...al massimo un'allegra compagnia di mangiate e bevute, condite con qualche battutaccia volgare di tanto in tanto... Di amore e valori ne vedo ben pochi, non perchè si tratti di un film sugli omosessuali, ma perchè cerca di spacciare lascivia e superficialità come valori nobili, naturali ed eticamente elevati.



Luana, 32 anni, Bari (BA).





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