Robert McKee disse una volta che era sua intenzione scrivere un manuale in cui fossero riportate, per ciascun genere, le rispettive regole. Per regole s'intende tutto quelle trovate che il genere stesso richiede. Tanto per intenderci...il vecchietto del Far-West che tratta da pari a pari il pistolero arrabbiato... e via dicendo. Non so se questo manuale sia mai stato scritto. E' molto utile...sarebbe servito anche agli autori del "Destino di un cavaliere" ... ma per rientrare nel genere... bensì per la sua commistione di generi che è insieme espressione di vivacità organizzativa e di senso dello spettacolo.
Ebbene signori benpensanti... avrò visto Casablanca 100 volte e ancora lo vedrò... ma ho apprezzato tanto questo delizioso frullato di cinema... Non storcete il naso pensando che un cavaliere non è un Rolling Stone... pensate che le regole dello spettacolo sono uniche.. risalgono alla Poetica di Aristotele... i generi sono venuti dopo...molto tempo dopo! E nel "Destino di un cavaliere" c'é tanto spettacolo. Bisogna vederlo.
Questo, secondo me, è un ottimo film. Non è pretenzioso, anzi è semplice in ogni suo dettaglio (o quasi). Ma è comunque bello. Anche se so che, ormai, a causa di film sempre più appariscenti ,diventi difficile ricordarsi quanto la semplicità possa essere meglio di qualunque enorme e complicata promessa dai bei effetti visivi.
Io sono un amante del medioevo. Sono un appassionato, anzi, della storia medievale. E ho capito una cosa che diverse persone non hanno capito leggendo, almeno, i commenti fratti su questo sito da alcuni utenti): questo film apposta non vuole ricreare un contesto realistico.
quindi è inutile lamentarsi sulla poca credibilità storica. Bocciare questo film unicamente per questo punto, significa non avere capito per niente il film.
Il film mira appositamente a distorcere il contesto storico e, quindi, non è da vedere come un film storico. E partendo da qui si può finalmente vedere che si tratta di una piccola deliziosa opera che, nella sua semplicità, riesce a dare molto. Fatevi meno abbagliare, come tutti fanno ormai, dalle grandi promesse con begli effetti speciali o da ormai gigantesche pretese di un pubblico viziato da un cinema che ormai non sa più cosa tirare fuori dal cilindro.Meglio fermasi un attimo e cercare di ripartire da zero: dalle cose semplici e ben fatte. Ah, qualcuno può dire al recensore di questo film (se ancora lavora su questo sito) che il nome del protagonista del film non riguarda lo stato del Lichtenstain, ma è una citazione di un personaggio medievale realmente esistito? Nato nel 1200 e morto nel 1278....
perchè è veramente da paura. dialoghi, non ci sono e se ci sono, non sono adatti al contesto storico. abiti e ambientazioni anche quelle fuori luogo. il cognome del protagonista che non esisteva ancora a quel tempo. le comparse che persino sbagliano certe scene: esultano prima che l'attore di il codice da vinci finisca il suo prologo e dopo si guardano mezze sorridenti consce di aver fatto una ca**ata. rufus che tenta di fare il cattivello ma fa ridere. la ragazza è meglio vada a fare la modella perchè è solo bella. l'unico che valeva qualcosa, perchè era divertente, era lo scudiero Wat. e comunque potrebbero essere imbattibili tutti nella giostra se l'avversario sfila di lato la lancia prima dell'impatto. che almeno non inquadrino in primo piano che tolgono la lancia dalla traiettoria. mamma mia che regia.
Davvero toccanti le scene con il padre e la morale è grande, tutto ciò che fai nella vita ritorna, a chi ha dato sarà dato, ha chi ha tolto sarà tolto.