Il destino di un cavaliere
Medioevo, cavalieri, armi e amori. Abbandoniamo le atmosfere cupe del "13º Guerriero", scordiamo le fulgide corazze ed il misticismo di "Excalibur", tralasciamo la sordida passione de "L'Amore e il Sangue" e sgonfiamo i muscoli steroidei di "Conan" per gettarci piuttosto in un'atmosfera goliardica, più simile ad una moderna arena; questo è: "Il Destino di un Cavaliere".
I più integralisti storceranno il naso per i costumi (specialmente quelli delle dame) ed i comportamenti decisamente new age o per l'intreccio di rapporti tra i personaggi che ricorda più una commedia contemporanea che l'austera severità del tempo, ma nel complesso il vortice dell'azione e la simpatia dei protagonisti non può non coinvolgerci.
Forse il regista Brian Helgenlan ("Payback - La Rivincita di Porter", nonché il prossimo "Daredevil") indugia eccessivamente sulle sequenze della giostra, peraltro filmate con un gusto che ricorda i duelli di Sergio Leone (slow motion e primissimi piani) conditi da un pizzico di John Woo (platealità), penalizzando l'approfondimento del contorno, ma è pur vero che non è certo la trama, scontatissima, il punto forte della pellicola.
Il giovane William Tatcher (Heath Ledger / "Il Patriota") è uno scudiero con una gran voglia di diventare cavaliere. Improvvisamente capita l'occasione e decide di spacciarsi per un fantomatico Sir Ulrich von Lichtenstain (stato che ancora non esisteva peraltro) con i suoi fidi scudieri Roland (Mark Addy / "The Flinstone 2") e Wat (Alan Tudyk "Wonder Boys"). All'allegra compagnia si uniranno quindi in una sorta di "road-movie", un araldo/poeta, niente popò di meno che Geoffry Chaucer (Paul Bettany / "Gangster Nº 1"), ed una ferraia in cerca di fortuna, Kate (Laura Fraser / "Titus").
La vita sembra così sorridere al buon William, gloria e onore nei tornei, un nemico giurato da sconfiggere, il Duca Adhemar (Rufus Sewell / "Dark City") e l'amore di una principessa: Jocelyn (Shannyn Sossamon qui al suo esordio). Potrà un uomo di umili origini assurgere al rango di cavaliere conquistando felicità, denaro e amore?
Nell'insieme il film, nonostante la lunghezza (più di due ore) scorre piacevolmente. Heath Ledger, non certo sostenuto dalla profondità dei dialoghi, risulta un pò legnoso ed alla fine emerge più la sua fisicità che un effettivo talento. La ripetitività delle situazioni, pur in una indiscutibile spettacolarità ottenuta senza l'ausilio di alcun effetto speciale, ma grazie alla buona vecchia macchina da presa, alla lunga stanca. L'unica ventata di freschezza è la continua commistione tra classico e moderno (non senza alcuni eccessi da stadio calcistico che risultano piuttosto fastidiosi) e la scoperta della fonte d'ispirazione dei "Racconti di Canterbury".
La chicca: il simbolo del fabbro sull'armatura di William, sembra decisamente "l'ondina" della Nike. Anche il medioevo ha i suoi sponsor.
La frase: "Siete stato pesato, siete stato misurato e siete stato trovato mancante!"
Curiosità: per tutti i giocatori di ruolo ad ambientazione medioevale qui viene finalmente esplicitata le "regola d'oro": chi indossa l'armatura non può nuotare!
Indicazioni: Per gli appassionati della "giostra" e delle storie d'amore.
Valerio Salvi
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