Onda su onda
Dopo “Basilicata coast to coast” e “Una piccola impresa meridionale” Rocco Papaleo torna dietro la macchina da presa per il suo terzo lungometraggio, “Onda su onda”.
Il film narra le vicende di Gegè (Rocco Papaleo) e Ruggero (Alessandro Gassmann). L'incontro fra i due avviene in maniera del tutto casuale: Gegè, cantante dalla carriera non proprio fortunata, si imbarca su un mercantile diretto a Montevideo, dove deve fare un concerto da cinquantamila euro che potrebbe finalmente dare una svolta alla sua vita; qui incontra Ruggero che è appunto il cuoco di bordo. Fra i due sin da subito non nasce una grande simpatia, infatti, sono due uomini dagli aspetti caratteriali estremamente divergenti: egocentrico, vanitoso ed esuberante il primo, solitario ed idealista, l'altro. Il ristretto spazio di una nave merci per mare li obbliga poi ad incontrarsi molto, troppo spesso, e questo non fa che acuire ulteriormente il loro disaccordo, tuttavia, poco prima di arrivare in Uruguay, un evento inaspettato li costringerà a “collaborare”. Gegè, infatti, perde la voce e, per non perdere anche il prezioso ingaggio, chiede a Ruggero di assumere la sua identità fino al tanto agognato concerto. Il cuoco accetta e lo scambio avviene, i due così sbarcano nella capitale uruguaiana, accolti dall'affascinante Gilda Mandarino (Luz Cipriota), organizzatrice dell'evento.
Inevitabilmente l'inganno ordito da Gegè e Ruggero, seppur ben congegnato, rischia più volte di essere scoperto a causa degli atteggiamenti maldestri dei due. Non mancano dunque nel film momenti di delicata comicità, animati soprattutto dalla coppia Papaleo-Gassmann e rintracciabile nelle scaramucce cui i due attori danno vita, ma non solo, risultano assai godibili e divertenti anche diverse situazioni che si vengono a creare durante il viaggio in mare e che hanno come protagonisti marinai di varie etnie. Il mercantile ospita, infatti, una ciurma di ufficiali italiani e marinai per lo più filippini e risulta divertente osservali sia a lavoro sia soprattutto nei loro momenti di svago.
Nonostante ci siano quindi elementi che ci portano ad ascrivere “Onda su onda” nel panorama della commedia all'italiana, vi sono tuttavia non pochi momenti che fanno da contraltare al tono leggero e scanzonato del genere e che portano ad una profonda riflessione sull'intera condizione umana.
Gegè e Ruggero sono, infatti, seppur in maniere diametralmente opposte, due delle mille sfaccettature attraverso cui si palesa la frustrazione che incombe e grava, potremmo dire, su tutti gli esseri umani.
Il film dell'attore e regista lucano si configura dunque più come una commedia dolceamara, caratterizzata da spunti indubbiamente comici ma costellata anche di considerazioni più profonde. Ed è proprio questo spirito, analitico ed introspettivo, che ha spinto Papaleo a girare in Uruguay, “un luogo stretto fra due colossi come Brasile e Argentina” che gli ricorda tanto la sua “piccola” Basilicata e che lo incuriosisce per le dichiarazioni rivoluzionarie del suo presidente.
Nonostante dunque rispetto a “Bailicata coast to coast” in “Onda su onda” ci sia un evidente ampliamento dell'orizzonte filmico, dal locale all'internazionale, ciò che accomuna le due pellicole è senza dubbio la presenza della musica, altra grande protagonista assieme agli attori in carne ed ossa. La ben nota passione per la musica di Rocco Papaleo pervade, infatti, tutto il film ed è palesata sin dall'inizio, già nel titolo, chiaro omaggio alla celebre canzone di Paolo Conte.
La frase:
"Secondo te se ero uno che prendeva l'aereo, mi sottoponevo a questo viaggio infinito?".
a cura di Sara D’Agostino
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