Oggi Sposi
Luca Lucini è senza dubbio il regista italiano di "nuova generazione" (per quanto abbia già 42 anni) più interessante degli ultimi anni, escludendo il cinema d’autore di Sorrentino e Garrone. Da "L’uomo perfetto" a "Amore, bugie e calcetto" fino ad arrivare alla bella commedia drammatica "Solo un padre", i suoi lavori hanno il merito di allontanarsi sempre da regie e montaggi "televisivi" dirigendosi verso un tipo di cinema più europeo per ritmi e gestione dei personaggi. Persino il suo esordio con "Tre metri sopra il cielo", al di là della sceneggiatura, dimostrava la sua capacità di sapere confezionare bene un prodotto rifuggendo da presuntuosi manierismi d’autore, ma non per questo accontentandosi di qualsiasi sequenza o costruzione scenica, pretendo, studiando e lavorando attentamente con gli attori.
Con "Oggi sposi" Lucini abbraccia senza dubbio un tipo di commedia più popolare e meno sofisticata rispetto ai suoi ultimi lavori e, seppur il palato dei più esigenti potrà trovare questo film un piccolo passo indietro, si tratta al contrario di un ottimo esempio di come sia possibile fare buon cinema per tutti senza ricorrere a gag e personaggi riciclati o alla parolaccia. Se fosse questo il "cinepanettone" annuale affermeremmo "ben venga il cinepanettone".
Non è un caso che dietro tutto questo ci sia la penna di uno dei più arguti sceneggiatori italiani, quel Fabio Bonifacci già autore dei piacevoli "Lezioni di cioccolato", "Si può fare" e, soprattutto, "Diverso da chi?". Accanto a lui, nonché ideatori del soggetto sono Fausto Brizzi e Marco Martani, premiata ditta registi-sceneggiatori di "Notte prima degli esami" e "Cemento armato". La loro comicità forse più casareccia, ma comunque funzionale, trova con l’apporto di Bonifacci uno spessore e una fluidità in altre occasioni lamentategli (si pensi, per diverse ragioni, tanto ad "Ex" quanto ai film di Natale con De Sica a cui Brizzi e Martani spesso collaborano come sceneggiatori). Simpatica, ma non demenziale è la parodia del rapporto Stefano Ricucci–Anna Falchi (lui un imprenditore sull’orlo della bancarotta che finirà in carcere, lei una bellissima ragazza a cui il matrimonio dà anche un po’ di popolarità), ben utilizzato è l’espediente comico del confronto di culture pugliese-indiana, così come sono tante le battute che non fanno stare male dal ridere, ma strappano comunque sempre almeno il sorriso. Ci sono sbavature qua e là, ma sono all’interno di un progetto comunque efficace.
Ci siamo soffermati molto su regista e sceneggiatori perché grazie a loro (e al lavoro della casa di produzione Cattleya) si può finalmente intravedere un po’ di buon cinema commerciale in Italia, fatto e scritto con cura. La scelta degli attori segue lo stesso criterio di qualità: Luca Argentero, dopo "Solo un padre" ritrova Lucini e, incredibile ma vero, risulta credibile e simpatico con il suo accento pugliese. Dario Bandiera è un talento comico poco sfruttato purtroppo (in "Italians" con Verdone è straordinario) e fanno la loro parte con bravura (chi più, come Filippo Nigro, chi meno) anche tutti gli altri sei protagonisti della vicenda (che tratta dei preparativi di matrimonio di quattro coppie trentenni).
Bravi sono tutti gli interpreti poi dei personaggi di contorno.
Michele Placido (finalmente sopra le righe come ce lo siamo spesso immaginato fuori dal set), Renato Pozzetto, Lunetta Savino, Hassani Shapi e tutti gli altri hanno la battuta e il volto giusti per trasmettere comicità ed empatia con la storia. In definitiva, ben vengano film come "Oggi sposi": si può fare di meglio, ma si tratta di un buon punto di partenza.

La frase: "Questo matrimonio s’ha da fare e si farà, punto".

Andrea D'Addio

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