No Smoking
Sarà che da quando in Italia han vietato il fumo negli uffici pubblici, la notizia ha fatto il giro del mondo (soprattutto perché a fare una legge così civile eravamo noi e prima di tanti altri), ma da allora le sigarette sono diventate elemento portante di parecchi film.
L’ultima è con questo “No smoking”, pellicola indiana uscita dagli studi di Bollywood che affronta il discorso cercando di riprendere i toni da black commedy che hanno fatto la fortuna dell’americano “Thak you for smoking”.
Al centro, come nel film americano, c’è un uomo intelligente, ma cinico e capace di dimenticarsi sempre le buone maniere. La sua droga sono le sigarette, in nome di queste è pronto a qualsiasi sgarbataggine. Proprio questo è l’espediente attraverso il quale si forma la comicità. Il suo non vergognarsi di essere egoista, l’atteggiamento che assume con le persone che (inspiegabilmente) gli vogliono bene, lo mette sempre in primo piano. Una scelta registica e narrativa che parte dal nome dell’attore che interpreta il protagonista: John Abraham, in India un’autentica celebrità. Su di lui viene così cucito il personaggio: comportamento cool, soldi, occasione di vederlo a torso nudo... le ragazze indiane andranno in delirio.
Di suo il regista Anurag Kashyap ci mette una visione un pò fumettistica del racconto. Non solo nel prologo utilizza le famose nuvolette per esprimere i pensieri, ma anche nella descrizione del laboratorio per far perdere il vizio, il modo con cui fotografa i personaggi e l’ambiente, si rifanno molto al disegno delle strisce. Ne esce un film che sembra in più occasioni un déjà-vu, un rimescolamento di temi e toni dello humour inglese/americano indipendente che probabilmente in India rappresenta una novità. Ogni tanto si sorride, ma le due ore non sono fluide e sembrano un’esagerazione per un film dalla trama così esile.

La frase: "Perché diavolo fumi in bagno?".

Andrea D’Addio

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