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Non ti muovere
Una ragazza in fin di vita per un incidente con il motorino viene portata d'urgenza in ospedale. Ada (Angela Finocchiaro), la capo infermiera, scartabellando nello zainetto, legge nel diario il nome della giovane. Preoccupata per la somiglianza con quello di un suo collega chirurgo si fionda nella sala dove l'uomo sta operando. Timoteo (Sergio Castellitto), allarmato, si dirige nel luogo dove giace il corpo inerme della paziente riconoscendo in lei la figlia. Prontamente da l'O.K. per la delicata operazione cui dovrà sottoporsi la giovane e, mentre aspetta, come frammenti di un piccolo specchio cerca di ricomporre la sua immagine attraversando i ricordi degli ultimi quindici anni - età della figlia- facendo tornare a galla tradimenti, violenze, abbandoni, voglie di paternità, incomprensioni e, soprattutto, l'amore nascosto per una giovane donna: Italia (Penelope Cruz).
Seconda prova da regista per Sergio Castellitto dopo "Libero Burro" il quale, oltre a vestire i panni di Timoteo, si è affiancato da attori del calibro di Claudia Gerini, la moglie; Penelope Cruz, Italia, la giovane disperata; Marco Giallini, Manlio, il suo migliore amico e Angela Finocchiaro, la capo infermiera.
Tratto dal romanzo omonimo "Non Ti Muovere" della compagna/attrice Margaret Mazzantini (la quale proprio nella scena finale del film appare come un fantasma vestito di nero, passando accanto a Castellitto in un quasi spirituale cameo) Best Seller ormai da qualche tempo in Italia, questa pellicola vanta nella colonna sonora un nuovo pezzo di Vasco Rossi che verrà messo nel suo cd di prossima uscita. Sin dalla prima, suggestiva, inquadratura Castellitto ci fa piombare nella grigia atmosfera di questa pellicola: il corpo di una ragazza rivolto sull'asfalto visto dall'alto, la m.d.p. scende lenta insieme alla pioggia che si scioglie sul selciato. Un gruppetto di persone commenta l'accaduto mentre il casco slacciato, rovesciato in terra, si riempie d'acqua. L'intenzione del regista si avverte subito: non è "Barzellette - il film" e soprattutto non risuona neanche degli echi zingareschi di "Libero Burro".
"Non Ti Muovere" è un film intenso, un film sporco, com'è sporco il volto della bellissima Penelope Cruz, irriconoscibile per necessità narrative, sgualcito, quasi indefinito. Sporca è la vita di Timoteo/Castellitto che, sotto l'effetto della Vodka e della canicola estiva, prima violenta la giovane Italia e poi se ne innamora. Sporca è la relazione con la moglie Gerini, senza più amore, senza più mosse da compiere, se non fare un bambino, così, solo per rimanere uniti. E sarà proprio la figlia a spezzarsi, all'interno della famiglia soprattutto, ancora prima dell'incidente.
"Non ti Muovere" è una pellicola piena, insolita, persino coraggiosa per il nostro cinema, visivamente emotiva e, per molti versi, anche fuori dagli schemi. Certo, se vogliamo proprio sottilizzare, si potrebbe dire che forse è un opera po' troppo lunga (due ore e cinque minuti), anche un po' narcisistica, visto che il novanta per cento dello spazio scenico è occupato dall'attore/regista/co sceneggiatore Sergio Castellitto. Ma se la lunghezza è composta da scene importanti per capire l'interazione emotiva fra i personaggi e il narcisismo serve per completare il discorso ossessione/disorientamento verso Italia e il mondo esterno, tutto questo ben venga. E' stato fatto anche dei peggio, specialmente in questo paese, momenti cinematografici in cui il tempo del regista non è perfettamente sincronizzato con quello dello spettatore, ma questo non mi sembra proprio il caso.
Marco Massaccesi
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