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Nick & Norah: tutto accadde in una notte
Scaricato da qualche settimana dalla fidanzata Tris (Alexis Dziena), il giovane musicista Nick (Michael Cera), oltre a non riuscire in alcun modo a dimenticarla, non può fare a meno di rimanere ancor più amareggiato nel momento in cui la nota insieme al nuovo ragazzo in mezzo al pubblico del concerto dove sta suonando con la sua band; casualmente, però, nello stesso posto incontra Norah (Kat Dennings), la quale, dopo avergli chiesto di fingere per cinque minuti di essere il suo compagno, finisce per trascorrervi insieme tutta la turbolenta notte.
Un’idea che, tratta da un romanzo di Rachel Cohn e David Levithan, lasciava immaginare un tripudio di grottesche disavventure quando non batte il sole alla "Tutto in una notte" o "Fuori orario", tanto più che tra i produttori figurano i Chris e Paul Weitz artefici di "American pie".
Invece, il secondo lungometraggio diretto dal newyorkese Peter Sollett a sei anni dal "Raising Victor Vargas" presentato al Festival di Cannes nel 2002, sembra rilegare l’ironia in pochissime situazioni (si pensi alla sequenza in cui la malandata automobile gialla del protagonista viene scambiata per un taxi), concentrandosi principalmente sulla nascente storia sentimentale tra i due personaggi del titolo.
Ma, a partire dal bravo Cera visto in "Suxbad-Tre menti sopra il pelo" e "Juno", il cast di giovani e apprezzabili volti, dalla Dennings de "La coniglietta di casa" alla "Dziena" che i maschietti ricorderanno per aver scorazzato nudissima in “Broken flowers” di Jarmusch, non fatica a risultare più interessante dell’esito complessivo dell’opera.
Infatti, se la bella e nutrita colonna sonora comprendente hit del calibro di "You don’t have to say you love me" di Dusty Springfield e "You sexy thing" di Hot chocolate rischia in diverse occasioni di apparire invadente, lo script per mano dell’esordiente Lorene Scafaria sfoggia in maniera evidente una certa fiacchezza generale dovuta soprattutto all’assenza di trovate originali, se escludiamo una visita agli Electric Lady Studios di Jimi Hendrix.
Quindi, nient’altro che l’ennesima commedia romantica costruita sulla corsa al prevedibile epilogo, consigliata soltanto agli estimatori irriducibili del filone.
La frase: "Ciao, so che ti sembrerà una pazzia e che sono un’estranea, ma ti va di fare il mio ragazzo per cinque minuti?".
Francesco Lomuscio
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