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Natale a Miami
Dopo la parentesi romantica di Christmas in love, del 2004, la Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis ci invita a trascorrere le vacanze di Natale cinematografiche negli Stati Uniti, a quanto pare per l'ultima volta in compagnia dell'affiatatissima coppia comica Boldi-De Sica, con Natale a Miami, realizzato con la preziosa collaborazione del Governor's Office of Film and Entertainment dello Stato della Florida e del Mayor's Office of Film della città di Miami, al cui timone di regia troviamo nuovamente Neri Parenti.
I due vestono questa volta i panni di Ranuccio e Giorgio, entrambi mollati dalle rispettive mogli e caduti in una terribile depressione. Ma, come loro, anche il figlio di Ranuccio, Paolo, con il volto del Francesco Mandelli già visto in Manuale d'amore (2005), viene lasciato dalla fidanzata proprio nel momento in cui sta partendo per Miami, alla vigilia delle vacanze natalizie, insieme agli amici Diego e Lorenzo, rispettivamente interpretati da Paolo Ruffini, noto ai più per aver preso parte alla trasmissione televisiva Stracult, e Giuseppe Sanfelice, nel cui curriculum artistico troviamo, tra l'altro, Come te nessuno mai (1999) di Gabriele Muccino e La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti. Ranuccio decide quindi di aggregarsi a Paolo, finendo per trasformare maldestramente in disastro tutte le avventure che i tre giovani intraprendono con le disponibili ragazze d'oltreoceano, mentre Giorgio, per divagarsi, raggiunge il suo migliore amico, Mario, cui concede anima e corpo Massimo Ghini, approdato nella rinomata località statunitense per rivedere la sua ex moglie e la figlia Stella. E sarà proprio quest'ultima, invece, interpretata dall'esordiente Vanessa Hessler, a complicare la vita di Giorgio, tentando continuamente di sedurlo, mentre Mario cerca in ogni modo di nascondergli un imbarazzante segreto.
Il cast di questa nuova avventura maccheronica di fine dicembre, girata interamente a Miami in nove settimane, viene completato da Raffaella Bergè e Caterina Vertova, ovviamente con grande sfoggio di elementi tipici del cinema a stelle e strisce. Alla consueta sarabanda di esilaranti equivoci, casualità e doppi sensi, infatti, si aggiungono le imprese dei tre ragazzi, i quali hanno tutto l'aspetto di una versione tricolore degli imbranati protagonisti della serie American pie, ed una parentesi splatter demenziale che vede coinvolto un sanguinario serial killer cannibale in possesso di una pianta carnivora, che richiama in un certo senso la comicità parodistica dei fratelli Zucker e Scary movie. E, tra un sempre ottimo De Sica, stavolta impegnato anche a consultarsi con il diavoletto e l'angioletto custode, e Boldi che non può fare a meno di suscitare risate nei momenti in cui ricorre al dialetto romano, Parenti confeziona il tutto conferendo un ritmo notevole, però, lo script concepito insieme agli immancabili Marco Martani e Fausto Brizzi, non sviluppa fino in fondo alcune trame e sottotrame che avrebbero meritato maggiore attenzione. In conclusione, quindi, si ha la netta impressione che abbiano pensato bene, dopo aver fatto sorridere lo spettatore, di chiudere bruscamente il film, riducendolo ad una semplice sequela di situazioni comiche, seppur divertente e tutt'altro che noiosa.
La frase: "M'ha detto mamma che da giovane ti chiamavano il mandrillone di Frascati, che eri un ninfomane maschio".
Francesco Lomuscio
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