Ma tu di che segno 6?
Breve apparizione dell’asso dello Zodiaco Paolo Fox nella parte di se stesso e, immediatamente, facciamo conoscenza con un Amedeo talmente deciso a portarsi a letto la vicina di casa Mariana Rodriguez, oroscopo dipendente, da convincere l’amico astrologo Pio a falsificare a suo favore i pronostici dalle stelle che pubblica sul giornale.
Prima ancora di essere messi al corrente del fatto che l’antennista Ricky Memphis sia terrorizzato dalle donne dell’Ariete, a quanto pare rovinatrici della sua vita, ci viene presentato il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Salemme, spalleggiato dal brigadiere Angelo Pintus nel dare la caccia agli spasimanti della ignara figlia Denise Santucci, notoriamente volubile.
A precedere il disprezzabile e molto poco pulito avvocato Gigi Proietti che, cartesiano convinto e sempre affiancato dalla assistente Valeria Graci, ne combina di tutti i colori dopo aver perso accidentalmente la memoria, è, invece, un fifone ed ipocondriaco Massimo Boldi, il quale torna a lavorare sotto la regia di Neri Parenti a nove anni da “Natale a Miami” (2005).
Un Massimo Boldi che, convinto, per un errore, di essere in fin di vita, si ritrova ricoverato in ospedale, strappando risate a suon di grossi clisteri, inutili interventi chirurgici ed immancabili, esilaranti “calate” in romanesco, pur rappresentando, forse, uno degli anelli più deboli dell’operazione.
Operazione sceneggiata da Carlo ed Enrico Vanzina (anche produttori del film insieme a Italian Dreams Factory) in collaborazione con lo stesso Parenti, il quale non manca di infarcire la quasi ora e quaranta di visione di consuete, dolorose cadute fantozziane; come pure Pintus che, in servizio, mastica del cibo nei momenti in cui Salemme non lo sta guardando.
E, senza alcun dubbio, tra Amedeo che cita ironicamente il discorso finale di “Rocky IV” (1985) e Ricky Memphis che, corteggiato sia da una bellissima attrice con le fattezze di Vanessa Hessler che dalla collega di lavoro Cecilia D’Amico, finisce per regalare alcune delle battute e situazioni più divertenti (con tanto di grottesco rapporto sessuale consumato in automobile), l’impronta dei figli di Steno può essere individuata negli evidenti omaggi alla loro filmografia (citiamo solo la riproposizione di uno degli episodi maggiormente noti de “Le barzellette”) e nelle chiare frecciatine all’attualità italiana d’inizio terzo millennio.
Perché non risultano assenti intercettazioni, interventi degli animalisti e riferimenti al calcio nel corso di una non eccelsa ma ritmata commedia che manifesta, sicuramente, un certo sapore di già visto... ma quel già visto che fa sempre piacere ritrovare in sala per una proiezione all’insegna del leggero intrattenimento popolare tricolore in compagnia di alcuni dei suoi volti più famosi.
La frase:
"Ma lei non è dei Pesci? Facciamo una bella frittura, no?".
a cura di Francesco Lomuscio
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