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Mater Natura
Unico film italiano presentato in concorso per la 20° edizione della settimana della critica, Mater Natura è la storia di Desiderio (Maria Pia Calzone), un bellissimo transessuale che ama ed è riamato da Andrea (Valerio Foglia Manzillo). Proprio sull'onda di questa passione travolgente Desiderio decide di cambiare vita, ma la vita gli sta per impartire la lezione più dura.
Mater Natura, come film di genere sul mondo gay e transessuale, si distingue dagli altri prodotti esteri apparentemente simili per la straordinaria delicatezza con cui viene trattata la storia d'amore tra Andrea e Desiderio. Il personaggio intepretato dalla bella Maria Pia Calzone è un concentrato di umanità e di sensibilità, alla ricerca costante di una propria identità e di un proprio equilibrio. Ma Mater Natura non è solo una storia individuale, ma anche una vicenda corale, in cui a differenza di altri film in cui l'universo gay è rappresentato in modo macchiettistico, ci si trova a ridere (e piangere) assieme ai personaggi piuttosto che dei personaggi. Così troviamo personaggi come Europa (un ottimo Enzo Moscato) nei panni di una specie di "Montessori di quartiere" che si occupa di tutti i bambini del vicinato, e come Massimino (Vladimir Luxuria) impegnato in allestimenti teatrali basati sul travestitismo, come in un originale e spassosissima edizione trans della Medea. Ma non ci sono solo risate. In questo film si possono trovare anche sentimenti autentici, come quelli dei grandi drammi, che soverchiano e distruggono, visti da un'ottica transessuale che cerca proprio in essi un riscatto ed una redenzione personale e sociale. Per questo nel film si parla anche di un Agro-futurismo, appunto chiamato Mater Natura: un non-luogo utopico alle falde del Vesuvio che sia un punto d'incontro ma anche un consultorio psicologico per uomini in crisi.
Il film è stato girato in cinque settimane, tra Roma e Napoli, che il regista riconosce come ambientazione ideale per la sua storia. Massimo Andrei ritiene infatto che il transessuale napoletano sia la logica evoluzione del femminiello, un personaggio tipicamente napoletano che forse può avere corrispondenti in altre parti d'Italia, ma con caratteristiche proprie molto marcate. Poi ha voluto studiare il mondo della prostituzione, ma sempre con mano leggera, senza indugiare sugli aspetti più crudi e morbosi di questa professione. Con Mater Natura si può passare una serata non solo di divertimento, ma anche di riflessione, e si può essere d'accordo con uno dei personaggi a considerare questa pellicola un "prodotto geografico tipico".
La frase: "Noi un'anima la tenimmo, scassata ma la tenimmo!"
Mauro Corso
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